SANITÀ LAZIO: IN AUDIZIONE GLI ESPERTI DELLA RIABILITAZIONE

Emendare i decreti commissariali 89/2010, 90/2010 e 8/2011, specificando i ruoli delle diverse figure professionali sanitarie coinvolte nella riabilitazione, è stata  la richiesta  delle associazioni delle professioni sanitarie del settore, AIFI Lazio, ARLL, A.I.T.O., AITNEE , AIP, ANUPI, nell’audizione in commissione sanità, presieduta da Alessadra Mandarelli (Lista Polverini).

I rappresentanti delle associazione hanno illustrato alla commissione  “quante e quali” siano le figure sanitarie coinvolte nel complesso processo di riabilitazione, figure professionali diverse tra loro e con specificità riconosciute, ma spesso confuse tra loro:  dal logopedista, all’esperto di neuropsicomotricità, il fisioterapista che è diverso dal  terapista occupazionale o educativo. “Gli operatori sanitari non sono tecnici della riabilitazione e viceversa, questo può generare confusione” ha spiegato una logopedista in rappresentanza dell’AIFI. “Differenze che non sono meramente terminologiche,  ma di fatto – ha chiarito –  e generano confusione nella valutazione dei requisiti organizzativi dei centri di riabilitazione”. Una imprecisione dovuta anche alla mancata convocazione delle figure professionali sanitarie del settore al tavolo tecnico di stesura dei decreti, dove invece hanno partecipati i fisiatri.


La consigliera Giulia Rodano (Idv), nel suo intervento, ha fatto riferimento al problema culturale che da anni affligge alcune figure professionali sanitarie, “che – ha detto – seppur riconosciute, faticano ad affermarsi per la loro specificità”.

La presidente Alessandra Mandarelli ha invitato le organizzazioni a inviare alla commissione un documento riassuntivo delle considerazioni emerse in audizione, con le precisazioni del caso,  al fine di sottoporlo alla struttura commissariale e ha dichiarato che “questo metodo di lavoro si basa su un confronto costruttivo, dove non ci sono parti contrapposte ma dialoganti. In questo modo, grazie anche a questi incontri, si può costruire il futuro della sanità, soprattutto nella fase del post-commissariamento”.

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