
“L’allarmismo ingiustificato creato attorno ai cetrioli sta provocando una psicosi nei consumi diffusa anche nel nostro territorio”. A parlare il direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola che aggiunge. “Anche dagli abituali mercati di Campagna Amica, che si svolgono in provincia di Latina, oltre che nel capoluogo, così come dal mercato ortofrutticolo di Fondi, arrivano, purtroppo, segnalazioni preoccupanti. Purtroppo le perdite stimate raggiungono centinaia di migliaia di euro in neppure una settimana. Il crollo dei consumi di frutta e verdura si sta registrando anche nel Lazio
e, in particolare nella provincia pontina, proprio durante una stagione importante per la produzione di frutta e verdura che – continua il direttore della Coldiretti – rappresenta la voce piu’ importante delle esportazioni agroalimentari con un valore per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino”. “Occorre fare immediata chiarezza sull’evoluzione dell’ epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l’economia- sottolinea il presidente provinciale di Coldiretti Daniela Santori. L’allarme per il batterio killer in Europa arriva – ricorda Viola – a dieci anni esatti dal primo caso di “mucca pazza” fa salire a 5 miliardi i danni provocati dalle psicosi nei consumi generati da emergenze alimentari, vere e presunte, che si sono verificate nell’ultimo decennio. Dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina ma anche grano canadese dall’ocratossina e olio di semi ucraino contaminato da idrocarburi, gli allarmi provenienti dalle diverse parti del mondo si sono moltiplicati negli ultimi dieci anni con pesanti effetti sull’economia, anche se non sempre hanno fatto seguito problemi concreti come sembra accadere nel caso dei cetrioli. Dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute, l’unico vero pericolo che corriamo è infatti il danno economico per i produttori agricoli. L’Italia esporta in Russia ortaggi e legumi freschi per un valore di 4,4 milioni di euro all’anno messi a rischio per effetto dell’assurdo divieto imposto all’importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i paesi dell’Unione Europea, a seguito all’epidemia mortale causata dal batterio E. coli 0104. Tutto quanto ciò emerge da una analisi della Coldiretti che chiede ha chiesto la revoca del divieto immediato alle importazioni annunciato dal capo dell’agenzia di difesa dei consumatori russa, Gennady Onishchenko. Dopo che le analisi delle autorità sanitarie europee hanno scagionato i cetrioli senza individuare al momento il fattore scatenante dell’epidemia, si tratta – sottolinea la Coldiretti – di una misura unilaterale e generalizzata del tutto inopportuna”.
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