IL DUE GIUGNO A GAETA, MESSAGGIO DEL SINDACO E PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI

La città di Gaeta si appresta a festeggiare la Festa della Repubblica durante la quale verranno ricordati i caduti per la liberazione della città il 19 maggio 1944.

“In questo giorno festeggiamo l’Italia una, indivisibile, democratica e repubblicana, ma anche la memoria comune e la nostra identità che affonda le proprie radici nella nostra storia millenaria, nelle nostre antiche tradizioni e nell’esempio dei nostri illustri antenati – dichiara il sindaco Raimondi -. Il 2 giugno del 1946 fu una data storica perché per la prima volta gli italiani poterono esprimersi a suffragio universale senza distinzioni di censo e di sesso: votarono per la prima volta anche le donne e l’età minima fu stabilita a 18 anni. L’Italia scelse di chiudere il suo periodo monarchico e di passare alla Repubblica, ovvero alla democrazia”.


“Il 2 giugno deve rappresentare per tutti noi un motivo di riflessione sull’autentico valore della democrazia, perché la civiltà ed il benessere di un popolo sono dati non solo dal buon governo e dalle buone leggi, ma anche dall’esercizio delle virtù civiche nonché dai valori fondamentali della famiglia, elemento basilare della società – aggiunge Raimondi -. Nell’augurare a tutti una buona festa della Repubblica vi invito a partecipare alla manifestazione celebrativa che quest’anno si svolgerà in maniera solenne in occasione del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia”.

PROGRAMMA

Giovedì 2 giugno 2011 – Piazza XIX maggio
Ore 10.30: raduno Autorità;
Ore 11.00: inizio della cerimonia – deposizione della corona d’alloro presso la lapide sita in Piazza XIX maggio a ricordo della liberazione della città dall’occupazione nazifascista e dalla dittatura;
Ore 11.15: allocuzione del Sindaco per la celebrazione della Festa della Repubblica in occasione del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia;
Ore 11.30: alzabandiera sul campanile della torre civica.

Parteciperà il Complesso Bandistico “Città di Gaeta” diretto dal Maestro Prof. Alfredo Vecchio.

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