CRIMINALITA’ IN PROVINCIA, RANUCCI INTERROGA IL MINISTRO MARONI

Il senatore Raffaele Ranucci

Dopo il botta e risposta a distanza tra Walter Veltroni e Claudio Fazzone, arriva l’interrogazione al ministro degli interni Roberto Maroni, primo firmatario Raffaele Ranucci, in merito alla criminalità nel sud pontino alla luce degli ultimi fatti di cronaca, non ultimo i recentissimi colpi di arma da fuoco sparati contro l’auto di un ispettore in servizio presso il commissariato di polizia di Fondi e le recenti confische effettuate dalla Dia. La riportiamo così come a noi giunta:

“l’azione investigativa che quotidianamente le Forze dell’ordine svolgono con prodigalità, sollecitudine e grande senso di responsabilità ha confermato in tantissime operazioni investigative la presenza, in Provincia di Latina ed in tutta l’area del sud pontino, di attività camorristico-mafiose volte al traffico di stupefacenti, estorsioni, riciclaggio ed inquinamento degli appalti pubblici;


è unanime l’allarme che le Forze di polizia, in particolare la DIA (Direzione investigativa antimafia), continuano a segnalare in merito alla forte offensiva che le mafie stanno realizzando per accaparrarsi ampi segmenti dell’economia del basso Lazio, in particolare della provincia di Latina, in settori chiave come quello dell’edilizia e del commercio provocando inevitabilmente un progressivo inquinamento del tessuto sociale;

nel mese di ottobre 2010, il Questore di Latina dottor Nicolò Marcello D’Angelo, il Capo della Squadra mobile dottor Cristiano Tatarelli e due ispettori di Formia hanno ricevuto rispettivamente per corrispondenza intimidazioni mafiose attraverso un plico contenente proiettili calibro nove;

nel mese di aprile 2011, l’Ispettore di Polizia Pasquale Natissi, organico al Nucleo di polizia giudiziaria del Commissariato di Fondi, è stato fatto oggetto di intimidazioni mafiose tramite l’esplosione, nel Comune di Lenola, di quattro colpi di pistola indirizzati all’automobile di proprietà della moglie;

il 4 maggio 2011 la DIA di Roma, su disposizione del Tribunale di Latina, ha eseguito nei Comuni di Lenola e Fondi una confisca di beni stimati in oltre 10 milioni di euro, tra cui una lussuosa villa con piscina, 4 fabbricati, 36 appezzamenti di terreno, numerose quote societarie riferite a 11 imprese ubicate in Roma e Fondi. Il patrimonio confiscato è riconducibile, secondo fonti di stampa, alla famiglia dell’imprenditore di Fondi Franco Peppe in sodalizio malavitoso con la più ben nota famiglia mafiosa dei Tripodo di origine calabrese; sempre dalle informazioni diramate a mezzo stampa, sembrerebbe che lo scopo del sodalizio criminoso fosse quello di controllare le attività economiche di alcuni settori del MOF (mercato ortofrutticolo di Fondi);

l’imprenditore Franco Peppe, operante nel MOF, era stato arrestato nel luglio del 2009 con altre sedici persone nell’abito dell’inchiesta denominata Damasco con cui l’antimafia metteva in evidenza i condizionamenti della criminalità nel contesto amministrativo ed imprenditoriale di Fondi;

considerato che:

le Forze dell’ordine, in particolare la DIA, hanno più volte evidenziato i rischi di infiltrazioni camorristiche, con particolare riferimento al clan dei casalesi, nel territorio della provincia di Latina, definita “colonia” dei camorristi del nord Casertano, che incontrastati si espandono in tutto il territorio, vista anche la contiguità con la Regione Campania;

i clan camorristico-mafiosi, presenti sul territorio del sud pontino, agiscono con sempre maggiore spregiudicatezza per il controllo del territorio, rendendosi protagonisti di efferati episodi di cronaca nonché di atti intimidatori e di ritorsione nei confronti di appartenenti alle Forze dell’ordine, giornalisti, imprenditori, commercianti e per ultimo anche nei confronti di singoli cittadini come sta trapelando dalle ultime inchieste che vedono la pratica del “prestito a strozzo” sempre più stringente;

da molto tempo a viva voce i rappresentanti sindacali di categoria chiedono, al fine di arrestare l’avanzata della criminalità organizzata nel sud pontino, un’intensificazione della presenza dello Stato, attraverso l’aumento dell’organico delle Forze dell’ordine e la creazione in loco di una sede distaccata della Divisione investigativa antimafia;

si chiede di sapere:

se e quali provvedimenti urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di intensificare l’attività di repressione della criminalità organizzata nella provincia di Latina anche in considerazione della gravità dei fatti su esposti;

se non ritenga di intervenire tempestivamente al fine di garantire nella provincia di Latina e nel sud pontino l’incolumità di Forze dell’ordine, giornalisti, imprenditori, commercianti e comuni cittadini, vista la pericolosa situazione d’emergenza criminale che si è venuta a creare;

se e quali provvedimenti urgenti intenda assumere al fine di dare una risposta ferma e concreta per contrastare il continuo aumento di infiltrazioni malavitose nelle pubbliche amministrazioni della provincia di Latina”.

***ARTICOLO CORRELATO*** (INTERVISTA VIDEO – Lotta alle mafie, Veltroni a Fondi – 5 maggio -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Fazzone: “Ok alla Dia ma Veltroni strumentalizza” – 5 maggio -)

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