Risarcimento dei danni oppure riduzione delle tariffe dell’acqua di almeno il 30% per tutti i cittadini residenti nei Comuni interessati dalla vicenda arsenico, dalla data di emanazione della decisione CEE del 28 ottobre 2010 fino alla data in cui la concentrazione dell’arsenico nell’acqua non rientrerà entro i limiti previsti dalla legge (10 μg/l).
È questa la richiesta del Sindaco di Cori Tommaso Conti alla Conferenza dei Sindaci, contenuta in una mozione, scritta ed inviata stamane a tutti i soggetti interessati, con la quale propone all’Assemblea di discutere e decidere su un ordine del giorno avente ad oggetto questo tema specifico.
“Da circa cinque mesi” – afferma il primo cittadino corese – “alcuni Comuni della nostra Provincia, compreso quello da me rappresentato, sono alle prese con la questione della presenza dell’arsenico nell’acqua, in concentrazioni superiori a quelle previste dal limite di legge.
È frequente, capitando in questi Comuni, vedere cittadini costretti a ricorrere alla fornitura giornaliera di acqua potabile da autobotti o da apposite fontane pubbliche, come nell’immediato dopoguerra, con notevoli disagi e disservizi.
Sarebbe stato quindi ragionevole prevedere una riduzione della bolletta almeno proporzionale al disagio e al disservizio creato, invece le nuove bollette pervenute agli utenti, anziché provvedere ad una riduzione, prevedono un aumento.
Sarebbe stato opportuno, almeno per i cittadini di quei Comuni toccati dal disagio, soprassedere all’aumento, come gesto di sensibilità”.
Ritenuto che il disservizio derivante dall’impossibilità di utilizzo delle acque potabili, che è uno degli usi principali che si fa dell’acqua corrente, è pari ad almeno il 30% dell’utilizzo complessivo di quest’ultima, è necessaria una riduzione proporzionale della tariffa idrica, dalla data di entrata in vigore della decisione della Commissione Europea, fino alla data di erogazione di acqua con contenuti di arsenico entro i limiti consentiti dall’attuale normativa.
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