E’ di pochi giorni fà il decreto di irrogazione della misura di prevenzione a carico di Carmine DI SILVIO, di 38 anni, che si visto notificare l’applicazione di un provvedimento di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per cinque anni , con obbligo di soggiorno, per una proposta presentata dalla Divisione Anticrimine nel dicembre scorso che muoveva le fila dalle ultime azioni delittuose poste in essere dal di Silvio emerse da un’imponente operazione di polizia giudiziaria portata avanti dalla Squadra Mobile di Latina coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che ha portato in carcere 11 persone appartenenti al “Clan dei Silvio “ con l’accusa di associazione per delinquere, estorsione, detenzione illegale di armi da sparo, commissione di incendi dolosi e tentati omicidi. Il sorvegliato, attualmente ristretto in carcere, annovera numerosi precedenti e condanne per minacce in concorso, sottrazione e danneggiamento di cose sottoposte a sequestro reiterate violazione al T. U. per l’edilizia denunce per rapina ed estorsione. I giudici hanno motivato il decreto sulla base della concreta e attuale esigenza di preservare l’ordine pubblico da una situazione di grave antigiuridicità derivante dai comportamenti riconducibili al soggetto di etnia rom, dai suoi rapporti con pregiudicati legati alla criminalità organizzata, dalla forza ed operatività del gruppo di appartenenza, dalla natura e dall’entità dei fatti delittuosi perpetrati. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Latina ha disposto la misura patrimoniale della confisca di un terreno a Latina,precisamente in Via Moncenisio, formalmente intestato alla madre, Maria Giuseppe DI SILVIO, sequestrato l’anno scorso sulla base di una concreta conferma dell’esistenza di specifici indizi dai quali si desume che il Di Silvio è persona stabilmente dedita ad attività delittuose dalle quali trae i mezzi di sostentamento.Nel decreto sono previste inoltre una serie di prescrizione al quale dovrà Sottostare il sorvegliato quando esce dal carcere per consentire un più puntuale controllo nell’esecuzione della misura stessa . Il Collegio Penale ha ordinato anche il versamento alla cassa della ammende, a titolo di cauzione, la somma di euro 5.000,00.
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