Nella notte tra giovedi e venerdì, nei pressi di un bar in zona San Vito, è stata tentata una rapina ai danni di un trentenne di San Felice Circeo, violentemente aggredito da un cittadino marocchino che voleva strappargli dal collo una catena d’oro. Per difendersi dall’aggressione la vittima ingaggiava una colluttazione, atteso che inizialmente il rapinatore aveva agito a mani nude ma, vista la resistenza opposta dalla vittima, ad un certo pungo il marocchino aveva impugnato un coltello.
Nonostante le urla della vittima avessero attirato anche l’intervento del gestore del bar, che già aveva allontanato il marocchino perché ubriaco, l’uomo faceva perdere le sue tracce mentre la vittima subiva la frattura di un polso e di alcune dita, riportando una prognosi di 25 giorni .
Le Forze dell’Ordine intervenute sul posto, ricevuta una dettagliata descrizione dell’aggressore già noto, diramavano le ricerche dello stesso che al momento risultavano negative.
Veniva però rintracciato nella tarda serata di ieri, durante sevizi di perlustrazione che il Commissariato sta effettuando nei residence estivi colpiti dalle incursioni dei ladri e che sono stati monitorati nella giornata di ieri unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, che ha effettuato controlli anche nella città di Sabaudia.
Il marocchino, K.K. di anni 31, è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria in quanto immediatamente riconosciuto dalla vittima e dagli altri testimoni, pertanto attualmente è rinchiuso nel carcere di Latina; dalle risultanze delle impronte digitali è emerso anche che, sotto altri nominativi, è stato più volte espulso ed arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti.
Si sta attualmente accertando, infine, la documentazione che il medesimo aveva prodotto per regolarizzarsi sul territorio nazionale, regolarizzazione che dai primi riscontri sembrerebbe falsa.
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