Gli agenti della squadra mobile di Caserta, unitamente a personale del commissariato di polizia di Sessa Aurunca, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura Sammaritana, nei confronti di Antonio C., 42 anni, nato a Formia, di professione guardia giurata e residente a Sessa Aurunca.
L’uomo è responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e continuate, violenza privata, violazione di domicilio e violazione degli obblighi di assistenza familiare, reati commessi a danno della moglie e dei tre figli minori in un arco di tempo che inizia dal marzo 2008 fino al dicembre del 2010. Il provvedimento restrittivo è il risultato di un’indagine condotta dalla squadra mobile di Caserta e dal commissariato di polizia di Sessa Aurunca, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha fatto emergere un’impressionante serie di violenze, angherie e soprusi verso la moglie ed i tre figli.
Le indagini avevano inizio nel maggio scorso, allorché la donna denunciava al Commissariato di Sessa Aurunca che il marito impediva a lei ed ai suoi tre figli di rientrare in casa, confidando poi di essere da tempo vittima di abusi e violenze da parte del marito, rifiutando la possibilità di sporgere una formale denuncia. La donna a distanza di qualche mese denunciava al commissariato di polizia di essere stata colpita violentemente con calci, pugni e schiaffi dal marito e che, rientrata in casa dopo essere stata in ospedale per le cure, era stata nuovamente e violentemente aggredita al punto da subire un trauma cranico commotivo.
I poliziotti, constatata la gravità della situazione, convincevano la vittima a sporgere una formale denuncia che dava avvio ad una meticolosa indagine, coordinata dalla Procura, che permetteva di accertare che la vittima subiva violenze da anni, fin dall’inizio del matrimonio con il suo persecutore, avvenuto circa 15 anni orsono, e che le violenze ed i maltrattamenti erano rivolti anche ai figli di 15, 12 e 9 anni. Attraverso le indagini si poteva così appurare lo stato di profonda sofferenza e prostrazione in cui versavano, non solo la mamma, ma anche i minori, costretti ad assistere alle minacce di morte, alle umiliazioni ed alle percosse che l’indagato riservava alla loro madre. La situazione era degenerata al punto che le vittime erano state costrette ad allontanarsi dall’abitazione familiare e trovare ospitalità presso una casa messa a disposizione dei servizi sociali di Sessa. Nonostante tutto l’uomo proseguiva con le persecuzioni, recandosi presso la dimora provvisoria dele vittime rivolgendo ingiurie e minacce, anche al fine di costringerla a ritirare le denunce. La donna, dipendente di un bar, era stata licenziata dal titolare che non voleva più tollerare la continua presenza molesta e le scenate violente del persecutore anche presso il suo esercizio.
Intanto, la Polizia provvedeva a far revocare all’uomo, il porto di pistola e ad emettere un divieto di detenzione armi. L’allontanamento dall’abitazione, non esauriva le violenze, al punto che il 4 gennaio scorso investiva con la sua auto la moglie, causandole lesioni e contusioni addominali, per fortuna di lieve entità, ed aggrediva i poliziotti intervenuti per accertare la dinamica dei fatti e, pertanto, in quella occasione venne arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.