Alcuni mesi addietro perveniva al Commissariato di Terracina una delega d’indagini dalla Procura di Milano in quanto una società di finanziamenti aveva denunciato il mancato pagamento di un finanziamento acceso da un terracinese a sostegno dell’acquisto di una Lancia Y in un noto autosalone di Frosinone.
In prima battuta, quindi , gli operatori della polizia hanno ascoltato il sessantenne terracinese, che invece da subito dichiarava di non aver contratto alcun mutuo né tanto meno aver acquistato alcuna nuova vettura.
Gli investigatori avviavano quindi le indagini acquisendo presso l’autosalone di Frosinone la documentazione della vendita della Lancia Y, che invece in quegli atti risultava esser stata venduta ad una donna del posto; intanto per, il finanziamento era stato acceso, sempre attraverso gli uffici dell’autosalone, a nome e con le esatte generalità del terracinese. Acquisita copia del documento utilizzato per la autentica della firma, si riscontrava che la patente di guida a nome del terracinese riportava la foto di uno sconosciuto, così come la firma sul documento appariva da subito assolutamente diversa dall’ignaro terracinese.
A questo punto si ricostruiva anche la storia della Lancia Y, che subito dopo l’uscita dalla fabbrica di produzione risultava esser stata venduta dall’autosalone di Frosinone appunto al falso terracinese che, oltre ad accendere apposito mutuo per l’acquisto, figurava poi quale rivenditore della stessa ad un ulteriore altro autosalone di Frosinone ed infine alla donna attualmente in possesso della vettura.
In tutti questi passaggi di proprietà, il truffatore si identificava sempre attraverso la patente con le false generalità; ma poiché agli investigatori era apparso subito logico che nulla di quanto messo in atto dal truffatore poteva esser compiuto senza un appoggio nelle giuste sedi, l’attività si concentrava su uno dei rivenditori dell’autosalone che per primo aveva avuto la Lancia Y e dove era stato contratto il mutuo.
Ed effettivamente si individuava in P.M. di anni 33 e residente in provincia di Frosinone l’ideatore della truffa che, utilizzando le generalità del sessantenne, di cui aveva conoscenza diretta avendo sposato una ragazza di Terracina vicina di casa dell’ignaro pensionato, aveva rubato le sue generalità e con la complicità del falso acquirente, che ancora non è stato identificato, ha sia truffato la Finanziaria sia lucrato sulla vendita della vettura ad un altro autosalone di Frosinone.
Motivo per cui è stato denunciato a piede libero e, nel contempo, licenziato per giusta causa dal titolare dell’autosalone da cui dipendeva.
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