Ieri sera la Squadra di Polizia Giudiziaria della Divisione Anticrimine della Questura di Latina ha eseguito un ordinanza applicativa di una misura cautelare, emessa dal giudice delle indagini preliminari di Latina, per i reati di maltrattamenti in famiglia aggravata, lesione personale, e violenza privata ai danni di una donna di 43 anni da parte di C.V. il marito49enne. Il calvario della vittima è iniziato ancor prima del matrimonio. I primi episodi di violenza fisica e morale risalgono ai primi anni ottanta, quando la coppia era ancora fidanzata.
La vittima ha raccontato agli inquirenti che dopo le prime “avvisaglie” concretizzatosi in schiaffi e pugni, lo stalker si era ravveduto e per qualche tempo non ha manifestato atteggiamenti violenti. Ma dopo qualche anno di matrimonio l’indole violenta si è “risvegliata” complice l’abuso di alcool. Da quel momento la donna ha cominciato a subire violenze fisiche tutti i giorni anche davanti ai propri figli che oggi, ormai adulti, hanno raccontato agli investigatori le “frustrazioni” che hanno vissuto nella loro infanzia, in un clima di paura e sofferenza soprattutto perché preoccupati per la sorte della loro mamma. L’ossessione morbosa del marito,alcolista dichiarato, lo induceva a continue umiliazioni, minacce ,vessazioni che sfociavano sovente in abusi e violenze nei confronti della moglie. Gli atti persecutori sono diventati negli ultimi tempi più incisivi e la vittima, ormai stanca di subire, si è presentata negli Uffici della Questura chiedendo aiuto e protezione. Per questo motivo è stata anche messa in contatto con una casa rifugio che le ha fornito assistenza.
Attraverso il racconto della denunciante le serrate indagini esperite dal personale della Polizia di Stato, si è delineato un quadro di violenze tale da consentire all’Autorità Giudiziaria di emettere un provvedimento inibitorio.
All’uomo è stata applicata la misura interdittiva dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima che per anni ha vissuto in uno stato di terrore ed ossessione per i comportamenti posti in essere dall’ indagato consistiti in continui atti vessatori e persecutori.
Il provvedimento scaturisce da una sinergica attività delle istituzioni posta in essere al fine di assicurare alle vittime di questi reati un ristabilimento di condizioni di vita dignitose e e l’ integrità psico-fisica necessaria.
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