Gli investigatori della Polizia di frontiera in collaborazione con la Dda di Roma, dopo quasi cinque mesi di indagini, hanno denunciato per ricettazione, riciclaggio e falso, numerose persone tra assicuratori, carrozzieri e titolari di concessionarie tra Roma, Tivoli e Latina. Sequestrate, una Mercedes Cls 350 e una Bmw X6 pronte per essere imbarcate con destinazione Marocco.
L’indagine è nata da alcuni documenti di imbarco, non perfettamente regolari, presentati durante un controllo al porto da un cittadino italiano, diretto in Spagna con la propria auto. Le investigazioni hanno portato gli uomini della squadra di polizia giudiziaria, diretti dal sostituto commissario Archimede Pucci, a dar via ad un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Roma, Leonardo Frisani, che ha visto anche la collaborazione della polizia tedesca. Il modus operandi era il seguente: in Germania venivano acquistati dei veicoli da rottamare, e spediti in Italia, durante il trasporto le vetture venivano scambiate con auto dello stesso tipo ma di provenienza furtiva, in seguito venivano poi reimmatricolate con i dati dei rottami tedeschi. L’ingegnoso sistema ha funzionato per anni, consentendo l’imbarco di autovetture dirette in Tunisa, Marocco e Mauritania. Le vetture una volta in Africa, venivano “fatte sparire” dai nuovi proprietari, che al ritorno in Italia, inoltravano regolare denuncia di furto, intascando infine i soldi dell’assicurazione. Questo stratagemma faceva incassare al gruppo criminale 80mila euro per ogni vettura, da una cifra iniziale di soli 5mila.
Le indagini sono tutt’ora in corso.