EGO ECO, MINTURNO: I BASCHI VERDI ESEGUONO SETTE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

Questa mattina i Baschi Verdi del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia hanno dato esecuzione a sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti nell’inchiesta sull’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani del comune di Minturno.

L’attività era iniziata nell’agosto del 2008 con l’individuazione ed il sequestro di due aree, ubicate nel comune di Minturno, illecitamente adibite a stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali, pari a mq. 30.000, nonché di un quantitativo di scarti pari a circa kg 84.000.


Le ordinanze di custodia cautelare, richieste dal Pubblico Ministero della Procura di Latina che dirige le indagini, il dott. Giuseppe Miliano, sono state disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Latina, dott. Costantino de Robbio e fanno seguito a quelle già applicate nel dicembre dello scorso anno nei confronti di un imprenditore di Cassino e di un pubblico funzionario del Comune di Minturno, tra questi  anche il  consigliere regionale del Pdl e presidente del consiglio comunale di Minturno Romolo del Balzo,  ricoverato alla clinica “casa del sole” di Formia a causa di un malore.

Ai soggetti coinvolti (due imprenditori di Cassino, due di Minturno e tre pubblici funzionari del Comune) vengono contestati i reati di concorso in frode nell’esecuzione di pubblici appalti  e pubbliche forniture nonché di truffa ai danni di Enti Pubblici .

Romolo DEL BALZO

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha inoltre disposto il sequestro per equivalente di 3 società aventi sede in Roma ed operanti su tutto il territorio nazionale, nonché di beni mobili, immobili e conti correnti per un valore di circa 15 milioni di euro.

Gli accertamenti hanno permesso di acclarare che le società coinvolte eseguivano le prestazioni in difformità da quanto sottoscritto nell’appalto.

Più in particolare, sono stati riscontrati la mancata corresponsione dei contributi previdenziali ai dipendenti, la mancata o difforme esecuzione del servizio, la mancata esecuzione della raccolta differenziata, l’impiego di mezzi ed attrezzature obsoleti e non funzionanti, il trasferimento di mezzi e mano d’opera da un appalto all’altro, l’esercizio del servizio con automezzi privi della prevista copertura assicurativa, il tutto pur ricevendo, con la compiacenza di funzionari e pubblici amministratori, regolari liquidazioni e spettanze.

I due sequestri del 2008

Il primo dei due sequestri cui fanno seguito gli arresti di ieri è del 2 agosto 2008. Tre le discariche sottoposte a sequestro in località San Marco e in località Pantano Irto. Quest’ultima, un tempo discarica attiva, fu chiusa dal Comune di Minturno intorno al 2006. Tra queste c’era anche quella dell’ex Asia, dove però venne sequestrata solo una parte. Nel secondo blitz il sequestro viene completato. In base a quanto accertato all’epoca dagli inquirenti veniva effettuata una raccolta illecita dei rifiuti solidi urbani e ingombranti. L’area venne delimitata e alla «Eco Ego» venne concesso il parcheggiare i mezzi, senza però la possibilità di lasciarvi rifiuti. La raccolta, infatti, non fu interrotta, e, nonostante il sequestro, si continuò a garantire il servizio. I militari nel corso dell’operazione trovarono anche un pozzo artesiano, del diametro di 20 centimetri e della profondità di 100 metri, adattato, secondo gli inquirenti, a contenitore di liquidi tossici e altamente nocivi.

Cic e poi Ego Eco: Dal 2000 solo i cassinesi

Si chiamava Cic. Nel 1998 arrivò quarta ad un appalto per il servizio di raccolta rifiuti a Minturno. All’epoca a vincere era stata una ditta chiamata l’Accademia dell’Ambiente che, però, abbandonò il comune minturnese dopo che diversi suoi mezzi erano andati a fuoco uno dopo l’altro. La seconda e la terza classificata abbandonarono anche loro dopo pochi mesi di esercizio. E così nel 2000 arrivò la Cic. Questa società di Cassino visse nell’oro fino al 2006:  si occupava dello smaltimento dei rifiuti in sessanta comuni della provincia di Frosinone, Latina, Caserta fino alla provincia di Napoli ma nel 2006 si indebitò con l’Inps per il mancato pagamento delle quote dei suoi operai. Proprio allora a Minturno venne strappato il contratto di gestione con la Cic e il servizio venne dato in appalto a un’altra società che si chiamava Ego Eco che altri non era che la Cic sotto altro nome (aveva lo stesso consiglio d’amministrazione). Il Comune a questo punto intensificò i rapporti con la neonata società e concesse altri spazi in zona Pantano Irto per costruire un’isola ecologica poi sequestrata nel 2008. Nel frattempo la Cic aveva cercato di appianare la propria situazione con l’Inps tramite alcuni consulenti: Riccardo Izzi e Massimo Anastasio Di Fazio. I due maggiori coinvolti nell’operazione Damasco condotta a Fondi.