Nelle prime ore del pomeriggio di venerdi il Commissariato P.S. di Terracina riceveva una concitata segnalazione da parte del Commissariato P.S. di Roma “Romanina”, nella quale si diceva che alle ore 14 era stata agganciata su Sabaudia la cella di telefonia mobile di un quarantenne, che con un sms avvisava i propri familiari di volersi suicidare.
Immediatamente il dirigente del Commissariato P.S. di Terracina, coadiuvato dal Responsabile della Squadra di P.G. e da un’operatrice della Squadra Volante, si portavano a Sabaudia nei pressi della via indicata dalla cella di telefonia da dove, nel raggio di circa un chilometro, avrebbe potuto ancora trovarsi l’uomo.
I genitori dello stesso, infatti, anche loro residenti a Roma, si erano rivolti al personale del Commissariato Romanina in quanto il proprio congiunto, non rientrato a casa sin dalla giornata precedente, anche in passato aveva tentato gesti simili, pertanto erano fortemente preoccupati che avesse portato a termine il proprio intento. Motivo per cui , appreso che l’uomo aveva anche litigato ormai da giorni con la propria compagna che nulla più aveva saputo circa i suoi spostamenti, veniva attivato il servizio di localizzazione del cellulare della persona, rilevando la cella dell’ultima chiamata localizzata a Sabaudia presso il Serbatoio Idrico.
Sulla scorta di tali indicazioni, oltre a quelle relative al tipo e targa dell’auto da lui usata, il personale di polizia si portava immediatamente nella zona indicata dove, dopo un primo sopralluogo effettuato anche nella fitta boscaglia dell’arboreto posto ai piedi dell’acquedotto, nel corso del quale non venivano trovate tracce né della persona né dell’auto, si decideva di effettuare un giro di perlustrazione nella zona, ove insiste anche un salto di quota da una stradina fornita di protezioni laterali, ed il locale cimitero posto in una zona isolata.
L’attenta perlustrazione delle vie ha consentito di trovare, in una stradina laterale di via Biancamano, nei pressi di un noto Hotel, la vettura in uso al quarantenne, parcheggiata regolarmente.-
Intuendo che l’uomo potesse trovarsi presso tale struttura ricettiva, veniva contattato il titolare il quale ha riferito che effettivamente la sera prima aveva preso alloggio una persona rispondente ai dati forniti dagli operatori di Polizia.
Immediatamente gli operanti si sono portati presso la camera occupata dalla persona che non rispondeva alle richieste di accesso, gli agenti hanno forzato la porta rinvenendo l’uomo riverso sul letto in stato di incoscienza, con sparse intorno a sé numerosissime confezioni di pastiglie già svuotate ed ingerite.
Lo stesso è stato sottoposto quindi ad immediata tecnica di rianimazione BLS e, mantenendo le vie aeree libere, gli veniva fatta riprendere lentamente e parzialmente conoscenza, sino al sopraggiungere del personale del servizio 118, in precedenza allertato, alle cui cure veniva affidato e dal quale subito veniva trasportato in codice rosso presso l’Ospedale Fiorini di Terracina per cure più specifiche.
Dall’Ospedale Fiorini di Terracina, stante la gravità della situazione, la persona è stata successivamente trasportata presso il nosocomio di Formia, più attrezzato nei casi di avvelenamento e, come appreso dai sanitari, più idoneo per intervenire in presenza di casi gravi di ingestione di farmaci del tipo di quelli rinvenuti nella camera d’albergo, risultati essere antidepressivi ed ansiolitici.
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