ACCORDO TRA ENI CONS. INDUSTR. E COMUNE DI GAETA: PERPLESSI ALCUNI CONSIGLIERI

eni-logoLe scelte di oggi sono la base che fa migliorare il futuro di domani ed in una città la politica, se attenta ed efficiente, deve sapervi cogliere le giuste opportunità  e soprattutto le migliori che l’evolversi degli eventi offrono : è questo il caso dell’accordo tra Eni, Consorzio Industriale e Comune di Gaeta; un accordo che, se  migliorato , potrà assicurare alla città quei benefici che merita.
Si tratta di un accordo  con il quale l’Eni intende arretrare  di  25 ettari l’area industriale sita in località Arzano; di questa superficie circa 13 ettari  saranno  utilizzati per attività di retro porto, 2,5 ettari per attività varie e il restante per attività artigianali.
Tra i cittadini  gaetani  potrebbe sorgere spontanea la domanda su quali siano i reali vantaggi per la propria città. La  risposta, secondo noi, è netta:  pochissimi. I veri  e unici benefici di questo accordo saranno a favore dell’ENI, del Consorzio industriale sud pontino e dell’autorità portuale che in tal modo  potrà utilizzare il pontile petroli per scopi diversi.
Vista la delicata questione non appare di certo superfluo ricordare che quest’industria, oltre ad essere stata costruita su  prestigiosa area della nostra città, non ha fatto registrare riscontri positivi, anzi solamente svantaggi.
C’è chi sostiene che la bonifica dei 25 ettari è uno dei vantaggi dell’accordo: potrebbe esserlo, se non si tiene presente che ristabilire le condizioni di sicurezza ambientale è un obbligo  per qualsiasi azienda, specie poi per una multinazionale quale è l’Eni.
Le quotidiane operazioni di carico e scarico delle navi e delle auto cisterne nel nostro territorio rilasciano nell’aria sostanze inquinanti e nocive, fattore che si somma all’ingombro che queste causano alle già insufficienti vie di comunicazione del nostro comprensorio.
In virtù del peso che questa città sostiene per lo sviluppo e il benessere della società petrolifera,  riteniamo che la stessa debba restituire una parte della superficie alla città per un suo legittimo sviluppo:  la nostra  città per essere al passo con i tempi e superare le problematiche relative alla mobilità  ha bisogno di un area  (non meno di 2 ettari) da adibire a parcheggio di scambio, dove i visitatori potranno  lasciare la propria autovettura e proseguire con mezzi pubblici, di un parcheggio per autobus turistici, così da rendere la zona più vivibile e attraente  per  cittadini e turisti.
L’Eni, inoltre, dovrà ristrutturare e rendere fruibile l’importante Abbazia di Santo Stefano di Zannone del 1295, edificata su un considerevole sito archeologico di età romana, inaccessibile ai cittadini e ai visitatori da quando è stata costruita la raffineria.
Prima di firmare questo accordo è indispensabile, per una corretta valutazione, sapere dove e come sarà realizzato il nuovo pontile petrolio e l’impatto ambientale e paesaggistico che esso avrà sul golfo di Gaeta.
Gli amministratori hanno l’obbligo di guardare al futuro senza considerarlo un tempo lontano, iniziando da oggi a costruirlo con scelte più giuste per tutti.

Scritto da: Fabrizio CICCARIELLO