Finalmente è stato fermato e compiutamente identificato il cinquantenne di Terracina, M.M., che da svariati anni metteva a segno truffe ai danni di gestori telefonici mediante l’utilizzo di falsi documenti di riconoscimento. Sulle sue tracce gli investigatori della Sezione Polizia Postale di Latina e del Commissariato di Terracina èrano giunti a seguito di diverse denunce per aperture di conti telematici o di sostituzione di persona, presentate non solo in questa provincia ma anche in quella di Roma, ove alcuni titolari di aziende avevano denunciato che i proventi delle loro attività, talora provenienti anche dall’estero, mediante contratti commerciali posticci venivano incassati da altri.
Un certosino accertamento investigativo, condotto sia sulle tracce telematiche di tali contratti posticci, sia sui falsi documenti di identità prodotti ai vari gestori telefonici attraverso i quali venivano attivati i contratti, avevano portato sin dallo scorso marzo alle esatte generalità dell’indagato, il quale veniva riconosciuto tramite individuazione fotografica da più operai di gestori telefonici che avevano dovuto incontrare il soggetto per istallare le linee telefoniche e adsl nei locali che man mano si procurava quale sede legale della finta attività.
Tuttavia l’uomo non veniva rintracciato in nessuno dei luoghi da lui abitualmente frequentati, fino a che ieri non ha ricontattato un gestore telefonico per farsi istallare una linea adsl nella struttura dell’ex Centro Commerciale Olimpo; giunta la squadra dei tecnici sul posto, il caso voleva che tra questi vi fosse un operaio che, seppur a distanza, lo riconosceva immediatamente e chiedeva l’intervento della Polizia, senza avvicinare l’uomo.
Gli investigatori, pertanto, hanno raggiunto il posto fermando l’uomo, sulla cui persona hanno rinvenuto tre documenti di identità con altrettante diverse false generalità e varia documentazione riconducibile alle numerose truffe perpetrate e già note agli operatori, nonché un PC portatile ancora imballato del quale l’uomo non è riuscito a forrnire alcuna spiegazione e pertanto è stato sequestrato. Inoltre il cinquantenne non si èra neanche fatto scrupolo di utilizzare, per una delle tante attività illecite, la carta di identità del proprio fratello disabile di mente sulla quale aveva soltanto tolto la fotografia per apporre la propria.
Sottoposto a fotosegnalamento e a rilievi dattiloscopici, è stato denunciato per le varie truffe già scoperte ed il cui carteggio èra stata rintracciato attraverso la collaborazione di diverse Questure d’Italia.
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