IL 24 MANIFESTAZIONE A SESSA AURUNCA, RAIMONDI: ESSERE UNITI SULLA QUESTIONE NUCLEARE

Centrale nucleare del Garigliano
Centrale nucleare del Garigliano

Si svolgerà sabato 24 aprile a Sessa Aurunca, come nel resto del mondo, il «Chernobyl Day» che quest’anno acquista un significato particolare alla luce della volontà del Governo Berlusconi di tornare alla produzione di energia nucleare. La manifestazione di sabato vuole porre ancora una volta l’attenzione sul destino dell’ex centrale del Garigliano e scongiurare il pericolo che possa trasformarsi in un deposito di scorie.

Il Sindaco di Sessa Aurunca, Luciano Di Meo, ha coinvolto i comuni dell’Alto Casertano e quelli del Sud Pontino e gli ha invitati ad essere presenti per far sentire chiaramente la propria voce e dare un segno concreto della volontà delle popolazioni che rientrano nel raggio d’azione dell’ex centrale.


“Ringrazio il Sindaco Di Meo per l’invito. Questa manifestazione è in linea con quanto abbiamo condiviso nell’incontro del 9 marzo dal quale è scaturito un documento congiunto da portare all’attenzione dei rispettivi consigli comunali. Si tratta di un’altra tappa per far sentire con forza la voce delle numerose persone che da anni stanno subendo gli effetti nefasti dell’impianto sia dal punto di vista ambientale che della salute come testimoniano le tante testimonianze dell’avvocato Marcantonio Tibaldi che ha trascorso gran parte della sua vita a combattere contro questo «mostro» – afferma il Sindaco Antonio Raimondi – Questa Amministrazione già da gennaio ha promosso un incontro con i Sindaci del Sud Pontino dal quale è scaturito un documento che è stato integrato con quello dei comuni della provincia di Caserta”.

Il programma della giornata prevede il raduno, alle ore 10, a Porta dei Cappuccini per poi percorrere Corso Lucilio fino ad arrivare in Piazza XX settembre dove ci saranno vari interventi.

“Invito i cittadini del sud pontino, le associazioni e la società civile tutta a partecipare sabato mattina a questa manifestazione per dimostrare l’unione su un argomento che non può essere oggetto di discussione solo quando ci sono le campagne elettorali o quando avviene qualche disgrazia. Il ritorno al nucleare è stato bocciato dal popolo italiano nel 1987 tramite un referendum che ha sancito, tra le altre cose, lo spegnimento del reattore della centrale del Garigliano che nella sua attività ha fatto registrare molti incidenti – continua Raimondi – Per quanto riguarda nello specifico la provincia di Latina, siamo stretti in una morsa: a sud il Garigliano e a nord Borgo Sabotino. Quindi, il nostro «No» deve essere ancora più convinto ed altrettanto forte deve essere la volontà di intraprendere un cammino virtuoso verso le energie rinnovabili per coniugare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente”.