Le fiamme gialle della compagnia Guardia di Finanza di Latina, su direttive del comandante provinciale Colonnello Giuseppe COLOMBI, a seguito di un attento monitoraggio delle aziende produttrici di olio di oliva operanti con l’estero, effettuato tramite i canali informatici collegati con gli uffici finanziari, hanno individuato una società di Priverno che risultava particolarmente attiva nello specifico settore.
I dati acquisiti avevano rilevato subito delle precise anomalie per cui i finanzieri, alle dipendenze del tenente Colonnello Giuseppe BIANCA, hanno predisposto una conseguente idonea attività di intelligence la quale forniva delle sorprese.
Acquisiti tutti gli elementi contabili ed informativi che convergevano inequivocabilmente ad una evidente situazione di irregolarità, le fiamme gialle decidevano quindi di intervenire al fine di riscontrare e chiarire i dubbi e le anomalie rilevate.
L’azienda veniva sottoposta ad ispezione ed all’interno del magazzino, pronta per essere commercializzata, veniva rinvenuta una partita di olio riportante sull’etichetta esterna la specifica di olio extravergine di oliva.
A seguito delle prove tecniche effettuate da funzionari dell’ispettorato antifrode del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, i quali hanno operato in modo congiunto con i finanzieri, l’olio extravergine di oliva si rilevava subito non essere tale ma bensì olio di sansa.
Per tale motivo, dopo le campionature di rito, tutta la partita che ammonterebbe a circa dieci quintali di prodotto veniva sottoposta a sequestro.
Le analisi successive dei campioni confermavano l’irregolarità del prodotto per cui veniva informata la procura della repubblica di Latina con il conseguente deferimento dei tre rappresentanti della società per frode nell’esercizio del commercio.
L’olio di Sansa, passato per olio extravergine di oliva, riportante per altro l’origine di produzione in Italia , era destinato al mercato statunitense.
Degna di menzione appare la circostanza che uno dei responsabili della società davanti all’evidenza ed alle sue responsabilità si “giustificava” asserendo che il prodotto sequestrato èra stato erroneamente etichettato.
In questo periodo in cui è particolarmente sentita la tutela dei prodotti agro alimentari italiani, il sequestro dell’ingente partita di olio di oliva operato apre ampi scenari tuttora al vaglio degli inquirenti.
Per tale motivo la Guardia di Finanza di Latina non esclude altre sorprese scaturenti dall’attività ancora in corso.
Scritto: GdF Latina