NUCLEARE, I SINDACI DEL SUD PONTINO SI MOBILITANO

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Centrale nucleare di Borgo Sabotino

I comuni del sud pontino sono pronti a muoversi per scongiurare il pericolo che l’ex centrale del Garigliano e quella di Borgo Sabotino possano essere incluse tra i siti per la localizzazione dei nuovi impianti nucleari.

Mercoledì, secondo quanto ha affermato il Ministro Scajola, ci sarà un Consiglio dei Ministri che approverà in via definitiva il provvedimento per i criteri della localizzazione dei siti per le centrali nucleari in Italia. “Da quel momento si avvierà il percorso per le diverse imprese per individuare i siti che rispondano ai criteri di sicurezza. Tra due anni – pronostica Scajola- potremo iniziare i percorsi autorizzativi”. Queste le parole di Claudio Scajola riportate dall’agenzia AdnKronos.


“Il nostro territorio è stato, ed è ancora, nella morsa di due centrali nucleari. Il sud pontino, in particolar modo, è una zona ricca di aree naturali protette, di monumenti e di spiagge e quindi basa buona parte della sua economia sul turismo. Di conseguenza un impianto del genere, o altre ipotesi simili, sarebbe un colpo mortale per i nostri imprenditori e, soprattutto, per i nostri cittadini già colpiti dagli effetti della crisi – dichiara il Sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi – Nel documento condiviso dai Sindaci della zona si esprimono queste preoccupazioni e, inoltre, si mettono in evidenza altri aspetti che riguardano il terreno su cui sorge l’ex centrale del Garigliano, distante pochi chilometri dal confine con il Lazio meridionale, come la sismicità e l’inquinamento del fiume Garigliano le cui acque si riversano nel Golfo di Gaeta”.

“È una prima forma di lotta per la salvaguardia del nostro futuro e del nostro territorio che ha già subito gli effetti

Centrale nucleare del Garigliano
Centrale nucleare del Garigliano

nefasti della centrale: nonostante si trovi in territorio campano si tratta di un problema che deve coinvolgere anche la Regione Lazio e la Provincia di Latina perché questi enti non possono abbandonare al loro destino una parte vasta ed importante di territorio – prosegue il Sindaco di Gaeta – Nel documento, comunque, si contempla la possibilità di adottare tutte le forme di protesta che si riterranno necessarie. Naturalmente, l’augurio di tutti è che la questione si risolva grazie al tavolo di concertazione con gli enti coinvolti”.

“Chiediamo con forza al Governo e agli enti coinvolti di tenere presente tutti questi aspetti e di accelerare il processo di smantellamento della centrale di Sessa Aurunca – conclude Raimondi – Inoltre, chiediamo che siano fatti maggiori investimenti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che possano garantire il rispetto dell’ambiente, una risorsa preziosissima per il nostro territorio, ed uno sviluppo economico sostenibile. Infine, la fase successiva di questa mobilitazione sarà coinvolgere i comuni del Frusinate, anche loro colpiti dagli effetti nefasti dell’impianto, e dell’alto casertano, a partire da Sessa Aurunca, per formare un fronte ampio e coeso per la salvaguardia non solo dell’economia, dell’ambiente e del turismo, ma soprattutto per costruire un futuro fatto di energia rinnovabile e pulita”.