httpv://www.youtube.com/watch?v=-iCuloBVwbM
Si è svolto martedì 26 gennaio, nell’Aula Consiliare del Comune di Gaeta, l’incontro tra i Sindaci del comprensorio del Golfo per discutere del destino dell’ex centrale del Garigliano. L’intenzione del Governo di far diventare quell’impianto un deposito di scorie radioattive ha messo in allarme i Primi Cittadini del Sud Pontino che hanno deciso, su invito del Sindaco di Gaeta Antonio Raimondi, di discutere dell’argomento.
I comuni presenti sono stati: Gaeta, Formia, Itri, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia e Ventotene. Assenti, perché impossibilitati a partecipare, i Sindaci dei comuni di Campodimele e Ponza.
“È stata una riunione molto positiva dalla quale è emersa la preoccupazione comune nei confronti di questo impianto e, soprattutto, degli effetti negativi che ha già prodotto sul nostro territorio – afferma il Sindaco Raimondi – Ho sottoposto ai presenti una bozza di documento politico per avere un punto di partenza su cui confrontarci, un documento ampiamente condiviso dai presenti che hanno apportato ulteriori migliorie enfatizzando alcuni aspetti che meritavano di essere esplicitati meglio”.
Un elemento importante che si è voluto mettere in evidenza, sottolineato in particolar modo dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Itri Annamaria Ialongo, è stato la vocazione turistica del territorio del Golfo che basa buona parte della sua economia proprio sulle bellezze naturali e paesaggistiche. Un altro importante contributo di esperienza in questa materia è stato portato dai Comuni di Minturno, Castelforte, Spigno Saturnia e Santi Cosma e Damiano che già nel passato hanno partecipato a tavoli di concertazione interregionali. Infatti, proprio da loro è arrivata la proposta, accettata da tutti, di allargare il «fronte» antinucleare ai comuni contigui della provincia di Frosinone e dell’alto casertano.
“Il documento non è stato firmato martedì pomeriggio: è stato discusso, modificato in meglio rafforzando alcuni concetti ed è stato inviato ai sindaci presenti, ed assenti, per essere sottoscritto. Ci siamo dati una scadenza di 48 – 72 ore per firmarlo e mandarlo ai destinatari individuati perché prima riusciamo a farci sentire, prima possiamo iniziare una discussione con i vertici nazionali. Inoltre, questo documento, può rappresentare un punto di partenza per approvare un ordine del giorno nei rispettivi Consigli Comunali, naturalmente ognuno nella sua autonomia potrà anche apportare qualche modifica, ma ritengo che lo spirito condiviso dell’atto non perderà la sua efficacia – aggiunge Raimondi – Infine, voglio sottolineare la comprensorialità di questo incontro: di fronte ad un problema che ci accomuna si è dimostrata la volontà di ragionare insieme e non ognuno per conto proprio. È un nuovo metodo che si sta affermando nel Golfo di Gaeta e che sicuramente porterà ancora altri risultati positivi”.
Al termine della riunione si è deciso l’elenco dei destinatari a cui inviare il documento una volta firmato: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, il Ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, il vice Presidente della Regione Lazio Esterino Montino, il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, il Presidente della conferenza dei Sindaci di Latina Vincenzo Zaccheo, il Presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ed il Commissario Straordinario della Provincia di Caserta Biagio Giliberti. Il coordinamento delle diverse fasi è stato affidato, per volontà unanime, al Sindaco di Gaeta Antonio Raimondi.
I Sindaci dei Comuni di Gaeta, Formia, Itri, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia, Ponza, Ventotene e Campodimele
Vista l’intenzione del Governo Italiano di iniziare un percorso per iniziare la costruzione di nuove centrali nucleari o di riattivare quelle già esistenti o destinarle ad altre funzioni;
Visto il decreto legislativo “Attuazione dell’articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99 in materia nucleare” nel quale si stabiliscono i criteri per l’individuazione di siti idonei ad ospitare gli impianti;
Considerato che il territorio del Sud Pontino ha subito negli ultimi decenni gli effetti nefasti sia della centrale del Garigliano, situata nel territorio di Sessa Aurunca (CE), sia dell’impianto di Borgo Sabotino (Latina);
Considerato che la Centrane Nucleare del Garigliano ha prodotto ingenti danni ambientali anche al territorio meridionale della provincia di Latina causando un aumento dell’incidenza dei tumori nella popolazione dei comuni più vicini al confine con la Campania e di un aumento nelle malformazioni fisiche animali ed umane;
Considerato che il comprensorio del Golfo di Gaeta è un’area a forte vocazione turistica sul cui territorio insistono aree naturali protette e che proprio il turismo è una delle principali voci dell’economia locale;
Considerato che l’area in cui attualmente sorge la centrale nucleare è una zona sismica e a rischio esondazione e ciò costituisce un grave pericolo anche per il territorio della provincia di Latina confinante con la Campania;
Considerato che il fiume Garigliano, che scorre nelle immediate vicinanze della centrale del Garigliano, bagna i Comuni di Castelforte, Minturno e Santi Cosma e Damiano e che le correnti marine portano le sue acque nel Golfo di Gaeta;
Considerato che gli incidenti che si sono verificati presso l’impianto in questione hanno coinvolto le acque del fiume Garigliano e che queste si sono riversate nel Golfo di Gaeta inquinando i fondali marini con metalli pesanti (in particolare Cesio e Cobalto) compromettendo la fauna ittica;
Considerato che suddetti metalli pesanti, con molta probabilità, sono entrati nella catena alimentare con grave pericolo per la salute pubblica;
Considerato che attualmente non esiste un metodo sicuro per lo smaltimento delle scorie radioattive;
Considerato che la costruzione di nuove centrali nucleari impiegherebbe oltre i 10 anni durante i quali verrebbero impiegati ingenti quantitativi di fondi pubblici senza alcuna produzione di energia;
Considerato che le eventuali nuove centrali nucleari sarebbero edificate ricorrendo alla tecnologia attuale, quando entreranno in funzione, tra almeno 10 anni, la tecnologia utilizzata sarà ormai superata e non rispondente alle esigenze di quel periodo;
Considerato che il popolo italiano nel 1987, tramite referendum, ha respinto questo metodo di produzione energetica;
I Sindaci del Sud Pontino, riunitisi presso l’Aula Consiliare del Comune di Gaeta il 26 gennaio 2010, esprimono al Governo Nazionale, presieduto dall’On.le Silvio Berlusconi:
1.L’assoluta contrarietà alla trasformazione della Centrale Nucleare del Garigliano in deposito di scorie radioattive;
2.La volontà di proseguire nell’opera di smantellamento della suddetta Centrale Nucleare da parte del Governo Italiano attenendosi a tutte le disposizioni di sicurezza atte ad evitare fughe di materiale radioattivo ancora presente in loco;
3.L’adozione di tutte le forme di protesta necessarie qualora si procedesse nell’ubicazione del deposito di scorie nucleari presso l’impianto di Sessa Aurunca (CE).
Gaeta, 26 gennaio 2010
Il Sindaco di Gaeta: dott. Antonio Raimondi
Il Sindaco di Formia: Sen Michele Forte
Il Sindaco di Itri: dott. Giovanni Agresti
Il Sindaco di Minturno: dott. Giuseppe Sardelli
Il Sindaco di Castelforte: dott. Giampiero Forte
Il Sindaco di Santi Cosma e Damiano: dott. Vincenzo Di Siena
Il Sindaco di Spigno Saturnia: dott. Franco Simeone
Il Sindaco di Ponza: dott. Pompeo Porzio
Il Sindaco di Ventotene: dott. Geppino Assenso
Il Sindaco di Campodimele: dott. Roberto Zannella