Nella giornata di ieri la Divisione Anticrimine della Questura di Latina, collaborata dal Commissariato di P.S. di Fondi, ha dato esecuzione al decreto di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. per tre anni, CON OBBLIGO DI SOGGIORNO NEL COMUNE DI RESIDENZA nei confronti di Massimo Anastasio DI FAZIO, noto agente immobiliare di Fondi, di anni 48. e Vincenzo GARRUZZO, commerciante ortofrutticolo, settantaduenne della provincia pontina.
L’applicazione della misura, muove le mosse da un articolato iter procedurale, iniziato, l’anno scorso, con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno depositata per entrambi i pregiudicati dalla Divisione Anticrimine della Questura di Latina, con richiesta di cauzione nonché di sequestro e confisca di tutti beni intestati agli stessi.
Infatti in ottobre (per il Di Fazio) e in dicembre (per il Garruzzo) il Tribunale di Latina – Sezione penale- Dott.ssa Parasporo, ordinò l’esecuzione del SEQUESTRO di un consistente patrimonio di beni immobili, terreni, ville quote di partecipazioni in società e di tutti i beni per un valore complessivo di 8 milioni di euro, intestati al Di Fazio e al coniuge e di 20 milioni di euro intestati al Garruzzo e consorte poiché gli indizi di pericolosità a carico dell’immobiliarista e di “ zio Vincenzo” (appellativo con cui è conosciuto nella zona il Garruzzo) sono stati ritenuti sufficienti a far sorgere il legittimo sospetto che i complessi immobiliari e finanziari erano stati costruiti con i proventi delle loro attività illecite già conosciute da tutti e sempre riportate nelle cronache locali.
Dopo i sequestri preventivi intensa è stata l’attività di indagine e di accertamento portata avanti dalla Polizia di Stato su delega del Tribunale in vista della discussione finale della richiesta misura che è avvenuta i primi giorni del mese in corso,( con deposito del decreto la vigilia di natale), all’esito del quale è stata ordinata la CONFISCA di tutti i beni sottoposti a sequestro pertanto al DI FAZIO sono stati confiscati 27 APPARTAMENTI, 6 NEGOZI, 4 TERRENI AGRICOLI di cui uno su cui è stato costruito un fabbricato rurale. E’ stata inoltre operata LA CONFISCA di altri beni sul territorio di Roma 4 NEGOZI e DUE GRANDI VILLE.
E’ stato CONFISCATO anche il voluminoso patrimonio finanziario costituito da capitali sociali e quote di partecipazione in società e ditte individuali articolato come segue, intero capitale sociale di una società immobiliare con sede in provincia di ,l’ intero capitale sociale di una società immobiliare con sede a Roma, la quota di partecipazione in una società agricola con sede a Fondi.
A GARRUZZO Vincenzo sono stati confiscati a Fondi 51 IMMOBILI, 7 NEGOZI, 13 TERRENI AGRICOLI, altra CONFISCA è avvenuta sul territorio di Rosarno in provincia di Reggio Calabria, 2 NEGOZI ed un fabbricato.
Parte del voluminoso patrimonio finanziario è costituito da quote di partecipazione in una società che parimenti sono stati confiscati.
Confiscate sono state le quote di deposito di risparmio e quote di conti correnti con saldi attivi presso un istituto di credito intestati al Garruzzo e alla moglie ed anche un autovettura immatricolata il 15.01 2008.
Nel decretare l’applicazione della misura il Collegio penale ha “smontato” tutte le “dissertazioni” della difesa evidenziando in modo certosino il “curricula delinquenziale” di entrambi i sorvegliati ed acclarando così il precedente il legittimo sospetto che il “sostanzioso” patrimonio immobiliare e finanziario degli stessi è stato costruito con i proventi delle note attività illecite. In sintesi è stata ufficializzata la “pericolosità sociale di due personaggi di spicco della malavita fondana che da oltre un ventennio hanno portato avanti nel sud pontino loschi affari e che fortunatamente da un anno a questa parte hanno avuto una significativa battuta di arresto anche grazie alla “politica” “innovativa” del Questore di Latina che ha posto l’accento su attività sinergiche volte a “stanare” i patrimoni accumulati illecitamente nella condivisa “strategia” della legalità volta ad evitare che il provento di delitti commessi in maniera organizzata confluiscano nel tessuto economico “ sano “.