La Divisione Anticrimine della Questura di Latina ha dato esecuzione al decreto di sequestro emesso lo scorso 15 luglio dal Tribunale del capoluogo pontino di beni immobili per un valore di un milione di euro intestati a Giuseppe De Carolis. Il noto geometra fondano di 49 anni è accusato di aver messo a disposizione le sue società e la propria intermediazione per cercare di “ripulire” il denaro proveniente da attività illecite, in particolare da pratiche usurarie. Il geometra pontino era stato arrestato insieme a Vincenzo Garruzzo e Massimo Di Fazio nell’operazione “Damasco” con le accuse di usura ed estorsione in concorso, aggravata dalle modalità mafiose. De Carolis è stato oggetto di approfondite indagini, da parte della Divisione Anticrimine, che hanno portato a scoprire che a suo carico ci sono diverse denunce per violazioni dei doveri di custodia di cose, evasioni fiscali, violenza o minaccia ad un corpo politico o amministrativo. Rilevante è stata anche l’accusa di concorso in associazione a delinquere per commettere i reati di usura avvalendosi della forza intimidatrice e del supporto di alcuni personaggi apparentati con la cosca Bellocco-Pesce della ‘Ndrangheta calabrese.
Il ruolo del geometra fondano, Giuseppe De Carolis, secondo gli inquirenti, era quello di mettere a disposizione la sua società per l’emissione di fatture finalizzate a giustificare le entrate di rilevanti somme di denaro, pagate dalle vittime nonché per l’intestazione dei titoli di credito emessi dagli usurati in favore di altre società e da queste girate agli altri componenti della presunta associazione. Il 6 aprile scorso il 49enne era stato denunciato anche per riciclaggio e divieto di intermediazione per aver partecipato al trasferimento di parte di denaro di provenienza illecita e concorso in appalto di manodopera in violazione di legge. Il patrimonio di De Carolis è finito, quindi, sotto sequestro. Si tratta di 16 unità immobiliari intestate alla sua società, la El Gi srl, di cui 6 appartamenti, 6 locali tra i 22 e i 43 metri quadrati e altri 4 locali di 5 metri quadrati ciascuno. E’ stata inoltre sequestrata l’intera partecipazione societaria.