Avrebbe favorito gli ormeggiatori, guai per il comandante del porto di Ventotene

PORTO VENTOTENERegole forzate per far ormeggiare ai pontili di due isolani imbarcazioni di lunghezza superiore al consentito, facendo così aumentare gli affari dei pontilisti. Con quest’accusa, ipotizzando il reato di abuso d’ufficio, il comandante del porto di Ventotene, Filippo Ciminelli, ieri è stato rinviato a giudizio. E per concorso nello stesso reato a giudizio anche gli ormeggiatori che avevano ottenuto, sei anni fa, i permessi incriminati: Enrico Alleati e Antonella Langella. A disporre un processo è stata il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, accogliendo la richiesta del pm Giuseppe Miliano. La prima udienza è fissata per il prossimo 25 marzo, davanti al I collegio del Tribunale di Latina.

Il procedimento prende le mosse da un’indagine compiuta nell’estate 2008 dai carabinieri. I militari verificarono che ai pontili erano ormeggiate barche superiori ai 13 metri, misura massima consentita nel porto. Tutto grazie a delle deroghe sugli attracchi concessi a Langella e Alleati dal responsabile della locamare Ciminelli. Per gli inquirenti, tali autorizzazioni avrebbe favorito un ingiusto profitto patrimoniale ai due pontilisti, potendo appunto aumentare la ricettività delle loro darsene. Inutili sinora le giustificazioni degli imputati, che quei permessi erano stati dati in quanto in condizioni eccezionali può essere consentito l’ancoraggio a imbarcazioni superiori ai 13 metri e quelle oggetto dell’inchiesta lo erano. La verità dovrà emergere dal processo.