Dalle indagini di Ponza e Gaeta all’appalto nella Terra dei Fuochi. La De Vizia costruirà un impianto a Giugliano

"La Terra dei Fuochi. Foto: Napoli. Repubblica.it"
“La Terra dei Fuochi. Foto: Napoli. Repubblica.it”

Morti, tumori e la disperazione di migliaia di persone nella tristemente nota Terra dei Fuochi nella Provincia nord di Napoli, che continua a bruciare di rifiuti speciali dati alle fiamme, spesso col coinvolgimento della Camorra. Il grido delle madri, di preti coraggio e associazioni ambientaliste e anti-camorra ha portato alla ribalta di quanto avviene quotidianamente in quell’area. Il commissario regionale per i rifiuti Pasquale Manzo, dopo l’ok ricevuto dalla Prefettura, ha affidato il primo appalto per la realizzazione e la gestione di un impianto per il rifiuto umido previsto a Giugliano. Ad aggiudicarselo la De Vizia Transfer Spa, noto nel sudpontino per arresti e indagini in corso oltre che, tra gli altri, appalti pubblici a Gaeta, Ponza e Terracina. Ma la De Vizia con i Comuni italiani ha un rapporto privilegiato visto che gli appalti sono circa 200. Ma se abusi ed irregolarità ascrivibili ad una ditta che si occupa di rifiuti, oggetto in alcuni casi di condanne, in altri di assoluzioni e in altri ancora di indagini ancora in corso, portano ad affidare a quella ditta addirittura la realizzazione del primo impianto di smaltimento di rifiuti organici nella Terra Dei Fuochi, viene da chiedersi come questo possa accadere.

"Discarica a cielo aperto nei pressi dell'isola ecologica"
“Discarica a cielo aperto nei pressi dell’isola ecologica di Gaeta”

Quali gli abusi e le irregolarità oggetto di condanne, archiviazioni e indagini in corso? La ditta De Vizia Transfer Spa, proprietà dell’omonima famiglia che ha in Emilio De Vizia, Vincenzo De Vizia e Nicola De Vizia i propri esponenti nel consiglio d’amministrazione alla guida dell’azienda di Avellino che ha la sede legale a Torino e una lunga storia nel campo della gestione rifiuti alle spalle. GAETA. E in questa lunga storia di problemi giudiziari partiamo dai più recenti. L’indagine aperta dalla Procura di Latina, sostituto Giuseppe Miliano, che vede coinvolti proprio Nicola e Vincenzo De Vizia, insieme ad altri tre funzionari della ditta e altri 12 tra ex amministratori, dirigenti, funzionari e politici al Comune di Gaeta. L’indagine, disvelata da un conflitto di competenza tra i tribunali di Cassino e Latina, chiamati ad esprimersi sulle richieste di misure cautelari del pm, vuole vederci chiaro su un debito di circa 3 milioni di euro del Comune di Gaeta nei confronti della ditta, poi risolto con transazione, ma a fronte di un servizio in appalto mai espletato secondo il capitolato e con gravi carenze gestionali.


PonzaPONZA. Ma gli stessi Nicola e Vincenzo De Vizia solo un anno fà, maggio 2013, furono arrestati dalla Guardia di Finanza di Formia dopo un’indagine condotta anche in quel caso dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Miliano, che evidenziava una serie di irregolarità nell’affidamento dell’appalto alla società irpina e altrettante inadempienze alle prescrizione indicate nell’appalto. Con addirittura immondizia sotterrata sull’isola, differenziata mai realizzata sopra il 5 percento, e rifiuti mischiati tra loro invece che essere, appunto, differenziati. Accuse gravi che portarono alle manette e al blocco patrimoniale di circa 3,5 milioni di euro in azioni. Poi restituiti dalla Cassazione per un errore nella procedura di confisca. Tutto molto simile a quanto accaduto a Gaeta, dove, secondo la Procura, la ditta e la politica sono andate a braccetto. Anche in questo caso altri 11 indagati, a vario titolo, tra ex amministratori, funzionari e politici, per i reati di frode in pubblica fornitura, truffa, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.

AVELLINO. Come detto c’è anche Emilio De Vizia, che è consigliere di amministrazione nel Cda della ditta di famiglia, e che il tribunale di Ariano Irpino ha condannato in primo grado a sei mesi per il reato di abuso d’ufficio. Tutto dopo un’indagine relativa alla gestione della discarica di ‘Difesa Grande’ in Provincia di Avellino che la ditta, facente parte come socio privato di una società mista, la Asi-dev, avrebbe dovuto chiudere e mettere in sicurezza dopo la chiusura della cava. Altri reati sono andati prescritti, Emilio De Vizia ha ottenuto la condizionale e ha fatto ricorso in Appellocome disposto da ordinanza.

*Camion De Vizia*
*Camion De Vizia*

SALERNO. Accuse gravissime per Vincenzo De Vizia nel processo, tuttora in corso, denominato Chernobyl. Disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti, in concorso con altri imprenditori, i reati contestati e andati in scena, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere e il tribunale di Salerno, tra Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno in Campania e persino nel foggiano. In sostanza secondo l’accusa sono state smaltite nei terreni agricoli, tra la Campania e la provincia di Foggia, circa 980mila tonnellate di rifiuti speciali, costituiti di fanghi e sabbie prodotti dagli impianti di depurazione delle acque reflue.

BAGNOLI. E non è finita qui. C’è infatti un’altra indagine della Procura di Napoli relativa alla bonifica di Bagnoli dove, dopo l’udienza preliminare, i De Vizia, sono stati prosciolti.

"Pasquale Manzo"
“Pasquale Manzo”

In cosa consiste l’appalto? La De Vizia si occuperà di costruire a Giugliano l’impianto che assorbirà circa 40mila tonnellate di rifiuto umido, ovvero scarti alimentari, l’anno, in cambio degli introiti per il conferimento e la cessione di energia. Secondo il commissario Manzo ci saranno considerevoli risparmi, in termini di abbassamento della tariffa, per i cittadini, i cui Comuni di residenza pagheranno 97 euro a tonnellata di umido a differenza dei 150 attuali. La De Vizia guadagnerà dall’energia che riuscirà a produrre e vendere. L’appalto stabilisce un affidamento di 15 anni prima che l’impianto torni al pubblico. Sui trascorsi giudiziari, non propriamente compatibili, con la prospettiva di un impianto di raccolta rifiuti in un’area così controversa come la Terra dei Fuochi, è lo stesso commissario Manzi a precisare che delle vicende giudiziaria si occupa la magistratura. Il Rup, (responsabile unico del procedimento) è Piero Moretti scelto, sempre secondo Manzi, dalla Provincia di Napoli.