Palazzo Braschi, la Srl e il consigliere comunale: la querelle dell’estate a Terracina

terracina_comune8Un inaspettato colpo di scena si aggiunge alla già discussa vicenda dell’ala dello storico Palazzo Braschi destinata a corsi di alta formazione. L’ultimo aggiornamento si riferisce alla società Icaro Srl, che lo scorso aprile aveva richiesto all’amministrazione comunale proprio la storica sede privata del papa per svolgere attività didattica. Da lì era partito tutto l’iter che in tempi particolarmente rapidi ha superato i vari step fino alla pubblicazione dell’avviso della gara per l’affidamento a privati.

Icaro, dicevamo. Questa società sarebbe stata costituita lo scorso 17 giugno con sede legale in viale Europa n°17, a Terracina, presso l’ufficio di Pietro Palmacci, commercialista e consigliere comunale di Forza Italia. E’ lui stesso che spiega come sarebbero andate le cose: “Un paio di mesi sono stato contattato da Pier Luigi Mancini, un mio collega di Frosinone con il quale collaboro da anni, che mi ha chiesto di domiciliare una società presso il mio ufficio. Si tratta di una comune prassi professionale tra colleghi, non ho nemmeno guardato di cosa si trattasse. Soltanto ora ho scoperto che si trattava delle stessa società della delibera approvata in consiglio comunale. Ovviamente se l’avessi saputo prima non l’avrei certo votata. Posso dire di aver peccato di ingenuità”. Al racconto del consigliere di Forza Italia, che in Commissione si era astenuto e il giorno dopo in consiglio aveva votato a favore della delibera sulla destinazione di un’ala di Palazzo Braschi, si aggiunge anche la nota del collega Pier Luigi Mancini, che precisa “che in merito alla società Icaro Campus srl, la stessa è assistita dal mio studio professionale di Frosinone e che la sede legale di Terracina, come si usa spesso tra professionisti, è solamente una domiciliazione richiesta al collega Dott. Palmacci e per tale motivo non sono stati illustrati i relativi piani aziendali della società”.


Palazzo Braschi
Palazzo Braschi

Intanto sul web la polemica innescata dalla vicenda si è ancora più infervorata dopo questi ultimi risvolti. Tra i primi a gridare allo scandalo c’è Alessandro Ceci che nei giorni scorsi si era munito anche della visura camerale della Icaro puntando soprattutto sul concetto che i cittadini devono sapere e l’amministrazione deve informare.

La rete è a dir poco arrabbiata per la decisione dell’amministrazione comunale di affidare la gestione di Palazzo Braschi a terzi che in cambio garantiranno “interventi mirati all’adeguamento, alla valorizzazione e conservazione ed alla fruizione pubblica dell’immobile attraverso interventi volti al recupero delle peculiarità storico-artistiche dello stesso”, come si legge nell’avviso pubblico, preparato e pubblicato in tempi velocissimi. Come rapidi sono stati anche tutti i passaggi precedenti dell’iter.

Tra i requisiti richiesti per partecipare al bando c’è quello di avere “un minino di tre anni di anzianità nell’esercizio della suddetta attività (formazione universitaria di alta specializzazione, ndr)”. Ma se la società Icaro è nata lo scorso giugno come potrà mai partecipare? Salvo, poi, la possibilità di partecipare al bando con “raggruppamenti temporanei di concorrenti che operano nel settore (…)”. Staremo a vedere come andrà a finire questa storia sulla quale dai piani alti non arriva alcun commento.

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