Al Lago Lungo di Sperlonga arrivano le barche: concessione rebus ed ormeggi sequestrati

Pontile sequestrato
*Il pontile sequestrato*

Il lago protetto apre alle barche della Lega Navale. Ma, nemmeno il tempo di metterle, la concessione diventa un giallo e le forze dell’ordine sequestrano gli ormeggi, mandando tutto in Procura.

Succede al Lago Lungo di Sperlonga, bacino costiero considerato di rilevante importanza ambientale e sottoposto a tutela integrale, ricadente in Zona di protezione speciale nonché Sito d’interesse comunitario in base alla direttiva europea ‘Habitat’. Nel pomeriggio di giovedì gli uomini del Corpo Forestale di Itri, diretti dall’ispettore capo Roberto Broccoli e coadiuvati dagli agenti della Municipale di Sperlonga, hanno apposto i sigilli ad alcuni pontili galleggianti da poco collocati sulla sponda sinistra dello specchio d’acqua: in seguito agli accertamenti, sono state riscontrate irregolarità in particolare rispetto ai vincoli paesaggistici gravanti sull’area ed agli obblighi imposti dal demanio marittimo.


IL NODO DELLA CONCESSIONE – Gli ormeggi, di proprietà della sezione della Lega Navale di Sperlonga e Lago di Fondi, e che come da progetto possono ospitare fino a 99 piccoli natanti, erano stati posti proprio da una manciata di giorni, sotto lo sguardo incuriosito, oltre che delle forze dell’ordine, di tanti cittadini che nulla sapevano della piccola svolta diportistica. A giustificarne la collocazione, una vantata concessione regionale ottenuta dall’associazione no profit presieduta dall’ingegner Luigi Valerio circa un anno fa, anche questa finita negli accertamenti dei Baschi verdi.

I quali, carte alla mano, si sono poi resi conto di come qualcosa non quadrasse: dalla documentazione è risultato solo un parere favorevole della Regione in merito all’attività da svolgere ed una positiva valutazione d’incidenza ambientale. Al di là della Scia presentata in Comune solamente giovedì mattina, all’appello mancherebbero infatti ulteriori pareri delle autorità preposte e dunque, di conseguenza, la stessa concessione.

Il Comune di Sperlonga
*Il Comune di Sperlonga*

LA DELIBERAZIONE – Ufficialmente, a livello locale, la questione delle barche – di una lunghezza massima di circa quattro metri stante anche l’impossibilità materiale, al di là dei vincoli di legge, di farne entrare di più grosse a causa del ponticello localizzato all’imbocco del lago, troppo stretto – era ‘spuntata’ solo di recente, in una deliberazione della Giunta comunale della seconda metà di giugno (Deliberazione Giunta accesso): la Lega Navale chiedeva all’amministrazione, ricevendola, l’autorizzazione allo spostamento della grata d’accesso al bacino, effettuato la scorsa settimana, in virtù della vantata concessione per “l’uso esclusivo di una porzione di superficie dello specchio acqueo del Lago Lungo di mq 4.450 concessa dalla Regione Lazio per le attività di diporto nautico inerente gli scopi sociali della citata associazione”.

IL GRILLINO E LA PISANA – Deliberazione attestante indirettamente la svolta diportistica, sfuggita ai consiglieri di minoranza ma non a Massimo De Simone, attivista locale del Movimento 5 Stelle, che di recente, dopo averne avuto notizia, ha chiesto delucidazioni alla Pisana. E’ dello scorso 24 luglio, una mail inviata all’assessore regionale al Patrimonio e Demanio Alessandra Sartore, che però, il giorno successivo, ha affermato di non sapere nulla di eventuali concessioni sul Lago Lungo, girando la richiesta al collega delegato alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri, che però a tutt’oggi non si è ancora espresso in merito.

*Regione Lazio*
*La Regione Lazio*

Comunque sia, al di là delle conferme ufficiali sulla concessione ‘fantasma’, che dalla Lega navale ritengono di avere, il grillino De Simone preme su un particolare: “Non sono per nulla contro il progresso, ed il punto non è quello delle barche in sé. Piuttosto, ritengo che trattandosi di un bene di tutta la collettività eventuali possibilità d’utilizzo del lago andassero pubblicizzate per tempo, dando così modo di fare un passo avanti a tutti i cittadini che lo avessero ritenuto opportuno. Una valutazione fatta tanto nello specifico quanto per quel che riguarda altri beni collettivi che potrebbero rappresentare un’opportunità di lavoro per tanti, soprattutto giovani”.

Una mera questione di chiarezza, dunque. A cui segue comunque un invito a tenere alta la guardia: “Considerando questa concessione, le opere di urbanizzazione fatte nella zona del lago e quelle che verranno, come la pista ciclabile, allo stato attuale non è detto che l’ipotesi che dietro possa esserci altro sia da scartare”.

*L'attuale entrata del bacino*
*L’attuale entrata del bacino*

Che il disco verde alle barche possa quindi rappresentare un nuovo tassello per una qualche ben più ampia manovra speculativa, magari comprendente anche l’adeguamento, in un prossimo futuro, del ponticello per far spazio a natanti di stazze superiori?

Assolutamente no, a sentire i diretti interessati, che anzi spiegano la nascita del proprio progetto associativo come una sorta di concreto argine alle speculazioni, quantomeno a quelle degli operatori del settore.

PARLA LA LEGA NAVALE – “Nessuna speculazione, ma l’esatto contrario, tanto più che siamo una realtà no profit”, ha affermato proprio poco prima dell’avvenuto sequestro penale preventivo il presidente della Lega Navale, attiva in zona dal 2006. “Vogliamo creare un diportismo di tutti, sociale, effettivo. Si potrà godere della barca senza necessariamente spendere cifre elevate per porti e strutture diportistiche. Con un occhio importante agli scopi di promozione sociale tenuti a livello nazionale dall’associazione Lega Navale, dato che dei posteggi potranno usufruire anche soggetti portatori di handicap motori”.

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*Le indagini finite un Procura*

E l’impatto ambientale? Praticamente nullo, ha spiegato l’ingegner Valerio: “I natanti, da utilizzare per gli scopi statutari e che rimarranno di piccola dimensione, non possono assolutamente circolare nel lago, e dovranno entrare ed uscire con motori elettrici, come del resto da impegno sottoscritto dai soci”.

Insomma, nulla più di un’occasione di rilancio della nautica da diporto, per la Lega Navale. Una ‘mission sociale’ incappata per ora nelle indagini di forze dell’ordine e, dopo i sigilli, della Procura di Latina.