Abbott apre la mobilità per 71 persone, 41 allo stabilimento di Campoverde

abbott_labsSi è svolto quest’oggi, presso la sede di Unindustria Latina, un incontro tra la Direzione Aziendale di Abbott srl e le segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil unitamente alle RSU di stabilimento, di Roma e la RSA di San Donato Milanese. Questo dopo che la multinazionale americana aveva comunicato l’intenzione di aprire una procedura di mobilità per settantuno lavoratori, tra impiegati e quadri, dei quali quarantuno facenti capo alla sede di Campoverde di Aprilia e trenta appartenenti alla Unità Operativa di San Donato Milanese.

Una riduzione di personale dovuta, secondo l’azienda, a diffuse difficoltà nel mercato internazionale del farmaco, alle modifiche intervenute nell’ambito dei vari sistemi sanitari  nazionali, nonché alla scadenza di importanti brevetti farmaceutici. Tutto questo, ha affermato l’Abbott, si è tradotto in una riorganizzazione del proprio business, che ha portato ad operare profonde modifiche negli assetti generali, nella semplificazione delle strutture societarie che ha determinato, ad esempio due anni, fa la scissione di ramo d’azienda e la nascita dell’Abbvie srl.


*Roberto Cecere*
*Roberto Cecere*

“Proprio in quell’occasione – afferma Roberto Cecere segretario generale della Femca Cisl di Latina – unici ed inascoltati, facemmo presenti le nostre perplessità circa il percorso che avrebbe visto personale Abbott prestare servizi per conto di Abbvie, chiedendoci cosa sarebbe accaduto di questi lavoratori una volta terminato il periodo transizione. Oggi lo sappiamo, con la decisione dell’Abbott di mettere in mobilità 15 persone dal momento che Abbvie intende esternalizzare parte di quei servizi o di utilizzare personale proprio”.

A questa eccedenza di lavoratori se ne aggiungono altre due: la prima legata alla esternalizzazione di servizi che vengono affidati a terzi, la seconda,  nata con l’incorporazione in Abbott srl di un’altra società, cosa questa che ha determinato la necessità di riorganizzare ed accentrare a livello internazionale o nazionale funzioni fino ad oggi  effettuate in vari uffici. In Italia, ad esempio, questo comporterà la chiusura della sede di San Donato Milanese ed il trasferimento di parte del personale presso gli uffici di Roma, nei quali confluiranno anche quelli fino ad ora ubicati a Campoverde. Una serie di operazioni che portano ad un totale di quarantuno le unità dichiarate in esubero nel sito pontino.

“Oggi abbiamo iniziato il confronto con la società – commenta Cecere – con la speranza di raggiungere un accordo che limiti gli esuberi; non sarà una cosa semplice perché le riorganizzazioni decise dalla multinazionale lasciano pochi margini di manovra. Intanto registriamo un interesse della controparte sulla  nostra richiesta  di inserire alcuni esuberi nell’organizzazione aziendale. Ci siamo aggiornati al prossimo 8 settembre per poter valutare quanto emerso nell’incontro odierno”.