Pur nella spensieratezza della stagione balneare, Sperlonga si appresta a festeggiare uno dei pochi centenari residenti in paese, sicuramente l’unico da cinque ani anni a questa parte.
Celestino Leone, detto Binuccio per via del nome della mamma Cherubina, volata in cielo subito dopo la sua nascita, compirà infatti un secolo di vita giovedi 31, avendo visto la luce, figlio di Giuseppe e di Cherubina Nanni, nell’anno 1914. Terzo di tre fratelli (don Giovanni, insegnante elementare e poeta, e don Francesco, sacerdote in Gaeta, parroco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, morto ad appena 35 anni, cultore di musica sacra, ultimo sacerdote di Sperlonga ad essere ordinato nel lontano 1934).
Celestino, di famiglia benestante, svolge il servizio militare nel 1934 in forza al Battaglione San Marco, combattente nel 1936 in Etiopia. Dopo il congedo è volontario nella Milizia Portuaria operante a Venezia. L’8 settembre del ’43 ripara in Piemonte e trova ospitalità in Vercelli nella “cascina Erbadi”, dove si innamora e sposa nel 1944 Ida Bellan (figlia di Antonio e Vittoria Passarella, entrambi di origine veneta), scomparsa prematuramente nel 1987. In quel di Vercelli nascono Anna Maria e Giuseppe. Trasferitosi nella natia Sperlonga agli inizi degli anni ’50 la moglie Ida dà alla luce Francesco, Cherubina (Bina),
Luciana e Antonella.
L’amministrazione comunale lo festeggerà con una targa ricordo che gli verrà consegnata, nel tardo pomeriggio del giorno 31, attorniato dai figli, generi e nuora (mancante la sola Stefania Bailetti scomparsa di recente), da 14 nipoti, 14 pronipoti e da amici presso la propria abitazione ubicata nel suggestivo casolare di Sperlonga, dove affaccia la sua antica abitazione, casa paterna, già dimora del Marchese de Simmeri affittuario della “terra” di Sperlonga nel XVIII secolo. Un augurio particolare va al genero Giuseppe Pecchia (Pino), attento studioso di storia locale e preziosa fonte di notizie per la redazione del saluto augurale per l’arzillo centenario.
