Priverno, controlli della Finanza sulle dichiarazioni Isee. Cittadini chiamati a corrispondere le somme non versate

*Comune di Priverno*
*Comune di Priverno*

Dallo scorso mese di maggio gli uomini della Guardia di Finanza di Terracina stanno conducendo un’azione di verifica sulle dichiarazioni ISEE presentate presso gli uffici dei Servizi Sociali del Comune di Priverno per richiedere l’abbattimento della tariffa della mensa scolastica. A renderlo noto sono gli stessi responsabili dei Servizi Sociali.

Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno richiesto tutte le dichiarazioni di situazione economica equivalente a disposizione degli uffici privernati, andando poi a verificare quelle incongruenti con i dati a loro disposizione. Tutte le dichiarazioni sottoposte a verifica sono risultate non corrispondenti con i dati della Guardia di Finanza, che è quindi intervenuta segnalando i casi agli uffici dei Servizi Sociali di Priverno e alla Procura della Repubblica. I cittadini saranno ora chiamati a compensare le somme non versate al Comune e a rispondere del reato di fronte al giudice.


“La lotta all’evasione fiscale – sottolinea l’assessore al Bilancio Pierluigi Vellucci – è una delle armi a nostra disposizione per recuperare somme di denaro, anche ingenti, sottratte in maniera truffaldina alle casse comunali. L’operazione portata avanti dagli uomini della Guardia di Finanza è solo un esempio delle possibili mosse che possiamo mettere in campo. Non vogliamo infierire sui cittadini che, per colpa della crisi, non possono versare le loro tasse: vogliamo colpire, anche duramente, chi falsifica dichiarazioni dei redditi ed ISEE per usufruire di abbattimenti di tariffe che non gli spettano. È una questione – chiude l’assessore Vellucci – di giustizia ed equità sociale e per questo chiederemo alla Guardia di Finanza di intensificare controlli del genere”.

“L’evasione fiscale – aggiunge il Sindaco Angelo Delogu – può avere effetti perversi perché consente, attraverso dichiarazioni Isee non corrispondenti alla reale situazione economica del dichiarante, di accedere indebitamente a sgravi, vantaggi e contributi pubblici riservati alle fasce sociali più deboli e bisognose. Ciò, oltre ad essere illegale e moralmente condannabile, costituisce un ulteriore e ingiustificato aggravio sulla finanza pubblica, riducendo le già scarse risorse dedicate al contrasto alla povertà sempre più diffusa in tempi di crisi come questo”.