Omicidio Vaccaro, chiesta la conferma della sentenza. Inviati gli atti in Procura per indagare sulla falsa testimonianza del fratello

lettura sentenza omicidio vaccaroE’ iniziato questa mattina il processo d’Appello a Roma relativo all’omicidio del 30enne Matteo Vaccaro, avvenuto il 31 gennaio 2011 al Parco Europa, a Latina.

Il procuratore generale di Roma ha chiesto la conferma delle condanne emesse per i sei imputati dalla Corte d’Assise del Tribunale di Latina. E’ stato chiesto, inoltre, il rigetto del ricorso presentato dalla Procura di Latina per ottenere la modifica di uno dei capi di imputazione da lesioni a tentato omocidio nei confronti del fratello della vittima, Valerio Vaccaro, che aveva assistito inerme all’uccisione di Matteo. Il reato in primo grado era stato derubricato.


Proprio nei confronti di Valerio Vaccaro, invece, si è concentrata l’attenzione. Gli atti sono stati infatti rinviati alla Procura di Latina proprio perchè indaghi sul reato di falsa testimonianza del fratello della vittima, che in aula aveva reso dichiarazioni contrastanti rispetto a quanto raccontato agli inquirenti subito dopo i fatti. Nelle motivazioni della sentenza i giudici avevano ritenuto quelle diverse dichiarazioni conseguenza dello shock subito dal giovane che in un primo momento sarebbe stato confuso su quanto accaduto. Il ragazzo, in particolare, nell’immediatezza dei fatti, aveva riferito che il fratello avrebbe sparato. Poi aveva dichiarato, invece, che il 30enne non avesse nemmeno con sé la pistola. Dichiarazioni che non avrebbero però influito sulla decisione della corte in quanto sarebbe stato Alex Marroni a sparare per primo.

*La vittima Matteo Vaccaro*
*La vittima Matteo Vaccaro*

Matteo era stato ucciso dopo un litigio, avvenuto il 29 gennaio 2011, davanti al locale “Pietra Nuda”, gestito dalla stessa vittima e dai suoi familiari. Una discussione tra i Vaccaro, appunto, e Francesco De Masi, cugino di D’Antonio, poi condannato per l’omicidio. Matteo colpì De Masi dopo aver ascoltato i suoi insulti. Poco dopo al locale si presentò Francesco D’Antonio, che voleva capire cosa fosse accaduto e mainacciò i proprietari del locale. La vicenda purtroppo però non si concluse così. Fu infatti deciso un incontro per chiarire la vicenda che finì nel sangue.

In primo grado, a Latina, Alex Marroni e Francesco D’Antonio sono stati condannati a 24 anni di reclusione, Paolo Peruzzi a sedici anni, e Fabrizio Roma, Matteo Ciaravino e Gianfranco Toselli a quindici anni. Il gruppo, difeso dagli avvocati Angelo e Oreste Palmieri, Francesco Vasaturo, Gaetano Marino, Pasquale Cardillo Cupo, Leone Zeppieri, Domenico Oropallo e Aurelio Cannatelli,  fu considerato colpevole perchè tutti e sei i ragazzi erano a conoscenza del fatto che Alex Marroni avesse con sé una pistola carica e che avrebbe sparato quello che era stato definito un colpo intimidatorio. Alex proprio per questo, secondo l’accusa, sarebbe stato l’unico a portare dei guanti, utili a non lasciare sulle mani traccia degli spari.

Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 20 maggio e sono state già fissate altre due date, per il 4 e il 13 giugno prossimi.

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