Itri, lottizzazione a Punta Cetarola. Notarianni, Forza Italia: “Progetto nel rispetto della legalità”

*Gianfranco Notarianni*
*Gianfranco Notarianni*

“La maggioranza ostaggio di Sinistra Unita: lo sviluppo della città non interessa loro”. Questo l’incipit del comunicato stampa emesso dalla sezione “Silvano Tuccinardi” di Forza Italia di Itri che interviene in quello che ormai è uno scontro aperto, tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della giunta, sul problema della Lottizzazione Convenzionata a Punta Cetarola, approvato dal consiglio comunale, bocciato dalla Regione Lazio, ma reso eseguibile dalla sentenza del Tar con sentenza giunta al comune di Itri il mese scorso.

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio” prosegue la nota diramata dal segretario Gian Franco Notarianni. “Il riferimento è agli inossidabili di Sinistra Unita (ex PD, ORC, SEL e I.TR.I.,n.d.r.), ovvero a coloro che credono che il mondo non sia in movimento e che le lancette dell’orologio debbano tornare perennemente indietro, a segnalare la mobilitazione collettiva per l’assalto al “Palazzo d’inverno”. La realizzazione del complesso turistico a Punta Cetarola a giudizio della principale stampella della sempre più claudicante maggioranza di governo, ovvero Sinistra Unita, si configura come “una pericolosa speculazione edilizia ed una colata di cemento”. I fatti non stanno proprio così.


*Punta Cetarola*
*Punta Cetarola*

Il piano di lottizzazione convenzionata presentato dalla “Cetarola srl”, società con sede in Frosinone, al Comune di Itri, è stato regolarmente approvato in Consiglio Comunale il 20 dicembre del 2007, dall’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Agresti (che oggi flirta con il Pd). Votarono a favore, udite…udite…, anche l’attuale sindaco Giuseppe De Santis e Raffaele Mancini (autorevole esponente di questa maggioranza nonostante la presenza dei compagni di Sinistra Unita). Lo scorso 20 marzo 2014 è stata notificata in Comune la sentenza del TAR Lazio che di fatto ha annullato il parere contrario della Regione Lazio (risalente al 2010) ribadendo l’interesse legittimo della società alla realizzazione del complesso turistico senza contravvenire ai vincoli ambientali e paesaggistici. La Regione Lazio, peraltro, ha già fatto sapere che non si appellerà al Consiglio di Stato, e ha comunicato al sindaco De Santis che l’amministrazione comunale di Itri dovrà giocoforza confrontarsi con il progetto della Cetarola Srl.

*Giovanni Agresti*
*Giovanni Agresti*

Un progetto che sinora si è mosso nel rispetto dei binari della legalità e che è stato rafforzato da un’apposita convenzione, stipulata nel 2007 con il Comune, attraverso la quale la società si impegnava a mettere in moto un indotto economico (posti di lavoro e commesse per la realizzazione di strutture e servizi) ricadente principalmente sul territorio di Itri. La realtà è questa cari cittadini di Itri. Quando all’orizzonte si apre uno spiraglio di luce per la crescita e lo sviluppo del territorio ecco che i nostalgici della sinistra dura e pura indossano l’elmetto e si dichiarano pronti alla mobilitazione collettiva per sbarrare la strada a un progetto di investimento per il nostro territorio. Nonostante la sentenza del Tar abbia fatto chiarezza e nonostante la Regione Lazio abbia sostanzialmente asserito positivamente a tale proposta, gli eredi di Marx e Lenin (forse qualcuno pure di Stalin) tirano fuori la rituale liturgia a loro ben nota:”colata di cemento, assalto al territorio, scempio paesaggistico”.

*Giuseppe De Santis*
*Giuseppe De Santis*

Ma a qualcuno di loro interessa promuovere idee e progetti che abbiano una ricaduta occupazionale ed economica per il territorio? La domanda la giriamo al sindaco di Itri, sempre più ostaggio congelato di Sinistra Unita, nel contesto di una maggioranza variopinta ed eterogenea, già sfibrata dalle dimissioni di Italo La Rocca, e sempre più alla ricerca di chissà quale sintesi programmatica. Il sindaco De Santis ci spieghi, nello specifico, perché nel 2007 il progetto del complesso turistico a Punta Cetarola andava bene, e ora invece costituirebbe un assalto al territorio. La verità è molto semplice. Il primo cittadino di Itri se vuole continuare a rimanere in sella alla sua poltrona dovrà sempre assecondare e dire signorsì ai compagni di Sinistra Unita, con il loro armamentario e bagaglio ideologico superato e sconfitto, fortunatamente, dalla Storia. Noi di Forza Italia rivolgiamo un pressante appello, al contrario, a quelle forze moderate e ancora illuminate presenti all’interno della maggioranza di governo, affinché possano far comprendere agli amici di cordata, che quando ci sono in ballo progetti di sviluppo e di crescita economica e occupazionale del territorio, rispettosi della legalità e delle norme in materia, occorre adoperarsi per la loro realizzazione.

*Elena Palazzo*
*Elena Palazzo*

In tal senso occorre sottolineare il buon senso e la coerenza dell’assessore Elena Palazzo (presidente peraltro del Consiglio Comunale nella seduta che approvò il progetto) che ha ribadito la sua contrarietà a passi indietro dell’amministrazione e che ha giustamente posto alcuni interrogativi: ad esempio chi pagherà un’eventuale richiesta di azione di risarcimento danni da parte della società interessata alla realizzazione del progetto e che ora si trova di fronte a un dietrofront dell’amministrazione comunale?

Infine un’ultima considerazione. Nella nota a firma del responsabile della comunicazione di Sinistra Unita si legge tra l’altro “…come si può pensare di portare visitatori a Itri, quando il Centro Storico si trova in condizioni di assoluto degrado e con intere aree a rischio crollo? Come si può pensare di portare turismo a Itri, quando le nostre specialità enogastronomiche non sono valorizzate…?” Suggeriamo al responsabile della comunicazione di Sinistra Unita – conclude la nota – di girare tali perplessità al sindaco Giuseppe De Santis, con il quale sono al timone da tre anni alla guida della città con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

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