L’annuncio di una battaglia comune tra Formia e Gaeta per scongiurare la delocalizzazione del pontile petroli a Vindicio sembrava iniziata, anche se non propriamente sotto i migliori auspici, tuttavia utile ad ottenere maggiore forza contrattuale nei confronti del colosso energetico Eni. Auspici non così rassicuranti a causa del fatto che solo qualche settimana fa la medesima operazione stava per essere portata a termine senza il coinvolgimento di Formia, sul cui litorale il pontile sarebbe destinato.
Veementi e immediate le reazioni dell’amministrazione comunale guidata da Sandro Bartolomeo che con una lettera ufficiale aveva fatto sentire tutto il proprio disappunto per la decisione di ratificare il provvedimento tra il silenzio di Gaeta e quello della stessa autorità portuale. Una lettera ufficiale che insieme alle rimostranze riportava una nuova richiesta di annessione del Comune di Formia alla triade portuale attualmente composta da Fiumicino – Civitavecchia – Gaeta.
Ma nonostante tutto l’autorità portuale è in procinto di riportare la questione della delocalizzazione del pontile, alla discussione del direttivo e con il medesimo punto all’ordine del giorno ritirato solo qualche settimana fa. Eppure proprio Formia e Gaeta dopo lo scontro diplomatico avevano avuto un riavvicinamento sancito anche con la sottoscrizione di un documento congiunto di lotta per una delocalizzazione più ecosostenibile e compatibile con le esigenze del comprensorio e dei cittadini dell’intero Golfo. Ma quel punto pronto a tornare alla votazione del direttivo dell’autorità portuale solo qualche settimana fa era stato ritirato dopo l’intervento della Regione Lazio. Il punto fu ritirato proprio sulla scorta delle proteste sollevatesi a seguito delle rivelazioni su ciò che stava per accadere.
E da lì il confronto tra Mitrano e Bartolomeo. Che ha raggiunto l’apice solo qualche giorno fa quando, i due sindaci, in compagnia del presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti e del presidente della Camera di Commercio Vincenzo Zottola, si sono incontrati per discutere sul da farsi, presso la Casa comunale di Formia.
A questo punto allora c’è da chiedersi se la stagione del riavvicinamento tra i Comuni di Formia e Gaeta, sulla controversa vicenda del pontile, sia terminata ancor prima di iniziare, e se i rispettivi sindaci siano a conoscenza di quanto stia nuovamente avvenendo. Intanto il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ha ribadito la sua contrarietà all’ingresso di Formia nell’autorità portuale.
Ma allora bisogna domandarsi per quale motivo solo pochi giorni dopo un incontro chiarificatore tra le parti in causa, si rischia che la delocalizzazione sia deliberata dall’autority, già pronta a questo punto a dare mandato al proprio segretario generale di affidare la fase progettuale, nonostante la mancata concertazione con le parti in causa. Cittadini, operatori portuali e balneari su tutti.
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