Cinque anelli d’oro e meno di mille euro in contanti, frutto della pensione messa da parte dall’anziana vedova ferita. A tanto, ammontava il bottino trafugato. La vita di Silvana Cerro, ammazzata dai ladri assoldati dall’amico, è stata spezzata per così poco.
Un colpo finito male a quanto pare nato per l’esigenza di denaro di quello che è considerato il mandante, Salvatore Guglietta, pluripregiudicato. E che troverebbe le sue radici direttamente nel mondo della droga, che comunque nella palazzina di via Pascoli non è stata rinvenuta. Tanto il 56enne che il 43enne Achour Taleb, il marocchino già arrestato, sono infatti noti alle forze dell’ordine come assuntori di eroina. Tossicodipendenti. Come pure lo sarebbe il fuggitivo.
E dire che a poca distanza dall’omicidio dell’amica e dal ferimento dell’anziana madre per opera dei nordafricani che aveva assoldato, Salvatore Guglietta era ritornato come nulla fosse sul posto, che ormai già pullulava di carabinieri e sanitari. Diceva di non saperne assolutamente nulla, di questa vicenda. In un primo momento, intorno alle 5 del mattino, era stato anche brevemente rilasciato, sostando assieme a cronisti e familiari di Silvana Cerro ai piedi dello stabile teatro del fatto di sangue, guardato comunque a vista dalle forze dell’ordine.
Eppure, per i carabinieri, dopo lunghe ore di ininterrotte indagini, i cui riscontri sono poi stati avallati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso, adesso ci sono tutti gli elementi necessari per avere un quadro sufficientemente completo.
Lui, l’ideatore di quella che doveva essere una rapina liscia come l’olio, considerando lo stato di salute dell’anziana madre Concetta Lauretti, rimasta ferita. Sempre lui, per i carabinieri, colui che ha dato il “la” alla trappola. La 78enne, vedova, seppure ferita ed in stato confusionale, aveva infatti subito riferito che, proprio poco prima di essere picchiata e aggredita con un coltello, aveva aperto il portone di casa a qualcuno che le aveva citofonato, dicendo di essere il figlio. “Salvatore”, appunto. Dapprincipio, si pensava che uno dei malviventi fosse riuscito ad ingannare l’anziana. Poi, i sospetti nei confronti di Guglietta si sono fatti sempre più forti.
Fino a sfociare, nel tardo pomeriggio di giovedì, nell’emissione di un provvedimento restrittivo di fermo indiziario per lui e per Achour Taleb, rintracciato sempre nella zona di via Pascoli. Ora si trovano nella casa circondariale di via Aspromonte.
All’appello manca ancora il terzo complice, marocchino come uno dei due fermati: poco più che 40enne e da tempo residente a Fondi, sembra svanito nel nulla, ma potrebbe ancora nascondersi in città. Le ricerche sono state comunque estese ad ampio raggio sin dai minuti successivi il rinvenimento del cadavere. Si scandagliano a fondo le aree del centro storico abitualmente frequentate dai tossicomani, come pure le zone di campagna. E’ lui, assieme al connazionale, che avrebbe materialmente aggredito la 78enne ed ucciso la 57enne Silvana Cerra, morta probabilmente soffocata dopo essere stata picchiata, legata con del nastro ed imbavagliata.
I tre dovranno ora rispondere dei reati di omicidio e furto aggravato.
La figlia 13enne della Cerra – è stata lei a trovare esanime la madre – è stata affidata a familiari. Già da subito, dovrà affrontare un delicato percorso psicologico.
Ancora da confermare l’orario dell’esame autoptico sulla salma, che dovrebbe in ogni modo essere effettuato nella giornata di venerdì, a seconda della disponibilità del medico legale Maria Cristina Setacci.
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