Perquisizioni a raffica, anche stamattina, e non soltanto a Terracina. Ma rigorosamente in provincia, perché il delitto di Borgo Hermada non ha nulla a che vedere con infiltrazioni ‘forestiere’, ma è una vicenda tutta maturata, e degenerata, in territorio locale. E questo, forse, rende l’omicidio di Vincenzo Del Prete ancora più inquietante. Mandanti e ragioni non arrivano da fuori, come poteva essere accaduto con l’omicidio di Gaetano Marino. In questo caso la partita si gioca tutta in casa.
Gli agenti del vice-questore Rita Cascella, a stretto gomito con i colleghi della mobile di Latina, tra ieri e oggi hanno già effettuato numerose perquisizioni, oltre ad aver ascoltato famigliari e altre persone che erano in contatto con la vittima.
Al vaglio degli inquirenti anche il sistema di video-sorveglianza di cui è provvista la villetta a Borgo Hermada e altre telecamere nella stessa zona: si spera che tra un frame e l’altro possa saltare fuori qualche immagine dei killer in fuga, qualsiasi cosa possa servire ad accelerare le indagini che già proseguono a ritmo spedito.
Sei i colpi che gli assassini avrebbero esploso in direzione di Vincenzo Del Prete, ma due quelli che sarebbero andati veramente a segno ferendolo a morte. A ogni modo questi e altri dubbi saranno svelati dall’autopsia fissata per la giornata di domani sulla salma.
Almeno un paio le piste battute dalla polizia per ricostruire il delitto.
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