FORMIA, AURORA IMMOBILIARE: LA SOPRINTENDENZA A SOSTEGNO DEL DISSEQUESTRO DEL CANTIERE

La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Lazio ha recentemente confermato la validità dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Formia all’Aurora immobiliare srl per la ristrutturazione di 14 unità immobiliari sequestrate nel febbraio scorso a Gianola. Parere autorevole, invocato come dirimente dalla difesa dell’Aurora immobiliare, lo studio legale Ferraro e Lancia di Formia, che è  a suffragio della la  possibilità di prosecuzione dei lavori e che di fatto ribalta le posizioni accusatorie della Procura. Così, dopo il Comune di Formia, che il permesso a costruire lo ha già rilasciato da tempo, e il nuovo impianto difensivo dei legali formiani, che sostengono la validità della procedura, anche la Soprintendenza, chiamata in causa proprio dall’autorità giudiziaria, non  ha nulla in contrario alla prosecuzione dei lavori.

*L’avvocato Daniele Lancia*

Il cantiere di Aurora Immobiliare, come si sa, è stato sottoposto a sequestro  nel febbraio scorso per il mancato rispetto del vincolo paesaggistico. Ciò perché il cantiere si trova a meno di trecento metri dal mare, anche se in realtà il Comune aveva già acconsentito, nell’aprile 2011, all’avvio della ristrutturazione con il permesso a costruire. Chiesto immediatamente il Riesame per ottenere il dissequestro dell’area, la precedente difesa degli imputati contestava l’assenza del vincolo paesaggistico, ma il Tribunale di Latina non condivise la tesi e quindi negò la rimozione dei sigilli. A quel punto il nuovo collegio difensivo, composto dagli avvocati Francesco Ferraro e Daniele Lancia, ricorda il contenuto dell’articolo 146 del codice dei beni culturali secondo il quale le Regioni possono delegare i Comuni al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. E infatti la stessa Regione Lazio in una comunicazione inviata al dirigente Roberto Guratti, che nel frattempo l’aveva chiamata in causa, ribadisce al Comune questa possibilità in ragione della legge regionale 59 del 1995. Insomma il Comune di Formia è sub delegato dalla Regione Lazio a decidere. E la stessa Soprintendenza aveva in effetti già consentito il rilascio dell’autorizzazione sull’intero progetto edificatorio con il proprio silenzio assenso.


*L’avvocato Francesco Ferraro*

Eppure c’è qualcosa che non torna in questa storia perché il 27 settembre scorso in realtà il collegio del Tribunale di Latina, presieduto dalla dottoressa Lucia Aielli, nega il dissequestro sostenendo invece che ci sia bisogno della delega regionale che, come detto, è già demandata per legge, l’inapplicabilità dell’attuale piano casa che, invece, la validità dell’autorizzazione paesaggistica rende eseguibile e un danno ambientale che invece l’Aurora ha di fatto scongiurato con una bonifica di 60 metri quadri di amianto. Inoltre queste motivazioni sull’esito nuovamente negativo dell’appello, arrivano poco prima di una nota della Soprintendenza, di inizio novembre, la quale, contrariamente a quanto contestato dalla Procura e dal Tribunale di Latina, sostiene la validità dell’autorizzazione paesaggistica per l’intero progetto e non esclusivamente per le aree verdi. Dunque, ancora una volta, viene confermata la legittimità dell’autorizzazione paesaggistica e del successivo permesso a costruire. Intanto sull’esito di quell’appello c’è un ricorso pendente in Cassazione eppoi, alla luce delle note espresse in favore dell’Aurora dalla Soprintendenza e dalla Regione, è stata presentata una nuova istanza di dissequestro dai legali Ferraro e Lancia il cui giudizio del Gip di Latina, Mara Mattioli, è atteso entro la fine delmese.

Stando agli atti sembrerebbe dunque che chi  doveva decidere era il Comune e l’ente ha deciso  per il rilascio dell’autorizzazione, col benestare di quegli enti, Regione Lazio e Soprintendenza, preposti a farlo, e indicati dalla stessa pubblica accusa, la Procura di Latina, come quelli che dovevano essere chiamati in causa. Come appare ugualmente evidente che proprio la Procura di Latina stia seguendo ormai da tempo e con molta attenzione le evoluzioni di tutti i nuovi cantieri in città perché il rischio di danni al paesaggio troppo spesso prodotti negli anni passati è molto alto e proporzionale quindi deve essere la soglia di controllo.

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