IL COORDINAMENTO NAZIONALE OWENS ILLINOIS PROCLAMA QUATTRO ORE DI SCIOPERO NAZIONALE

In data odierna si è riunito il Coordinamento nazionale unitario della O-I, multinazionale americana del vetro cavo avente 11 siti produttivi  nel nostro paese tra cui uno a Campo di Carne di Aprilia, alla presenza dei vertici aziendali rappresentati dal dottor Noviello (Pres. della O-I Italia e dell’Assovetro).

All’ordine del giorno, oltre all’informativa rispetto all’andamento del mercato specifico ed alla strategia intrapresa dal Gruppo sulla gestione dei singoli siti produttivi in Italia ed in Europa, la decisione unilaterale di fermare definitivamente il Forno fusorio 2 (e le due linee da esso alimentate) con la conseguente apertura di una procedura di mobilità per 35 unità (rispetto circa 230 complessive) dell’8/11 u.s..


Nello specifico il sito di Aprilia produce contenitori di vetro bianco e mezzo bianco food (passate di pomodoro), vini, aperitivi, analcolici, ecc.

La scelta dell’azienda, motivata quasi esclusivamente dai costi fissi elevati (soprattutto energetici e del personale) e da una sovraccapacità produttiva in Europa pari ad oltre 650.000 Tons, di fatto è la formalizzazione di quella che potrebbe nel tempo rappresentare la classica politica della margherita (i cui petali, di volta in volta strappati, rappresentano le nostre aziende).

Se sarà esclusivamente il mercato a determinare le prosecuzioni delle attività nel sito di Campo di Carne”, commenta il segr. provinciale della Filctem-Cgil di Latina Walter Cassoni, “siamo a manifestare tutto il nostro scetticismo, e la nostra ferma contrarieta’, per un Piano industriale credibile che dia concrete prospettive”.

“La logica del mero profitto, che subordina il lavoro alla redditività fine a se stessa attraverso una politica dei prezzi in costante ascesa ed un contenimento dei costi, da sempre è estranea a percorsi sociali alternativi ai licenziamenti che intendiamo percorrere”.

“Non è nostra intenzione assecondare percorsi di mobilità in assenza di reali alternative di lavoro per ogni lavoratore interessato alla procedura stessa. Piuttosto – continua Cassoni – chiediamo investimenti per poter contestualmente diversificare le produzioni ed abbattere quei costi fissi che, diversamente, aumenterebbero inesorabilmente con linee e/o forni spenti”.

“Auspichiamo una alta adesione all’iniziativa di sciopero – conclude Cassoni – che, oltre a dare un segnale inequivocabile all’azienda, rappresenterà solo una tappa ulteriore per una risoluzione complessiva e dignitosa per tutti i lavoratori”.