***video***PROTESTANO I LAVORATORI DELLA POZZI GINORI, ACCAMPAMENTO NOTTURNO DAVANTI L’AZIENDA

Riceviamo e pubblichiamo dal delegato Rsu Usb Maurizio Acquaviva


“Come volevasi dimostrare, ancora una volta, a pagare le scelte sciagurate dei padroni sono i lavoratori.

La Pozzi Ginori di Gaeta con la complicità ed il consenso di Confindustria e del sindacato confederale e concertativo, utilizza gli ammortizzatori sociali, per mascherare le proprie lacune tecniche ed organizzative.

Infatti ci troviamo di fronte al paradosso di una azienda che, per vendere 1000 pezzi ne deve produrre 1800, poiché l’eccedenza o viene gettata via oppure rilavorata.

Si dichiarano 50 esuberi, mentre si effettua una media di 2000 ore di straordinario mensile che garantirebbe 18 posti di lavoro.

A differenza di CGIL CISL UIL, la USB non ci pensa neanche ad avallare tali siffatte situazioni, non è un caso che la Pozzi Ginori, Confindustria con l’ausilio del sindacato Confederale sono d’accordo ad escludere dalla trattativa non solo la nostra Organizzazione Sindacale, ma addirittura un componente della RSU, democraticamente eletto dai lavoratori, e che parimenti ad altre RSU di fabbrica è titolare della contrattazione.

Cosa nasconde e perché si emargina un sindacato che non condivide logiche concertative, e che la unica concertazione la fa con i lavoratori, acquisendo la loro i bisogni e le linee di confronto.

Noi non ci stiamo, non siamo d’accordo a pensare che con il mero ricorso alla Cassa integrazione guadagni, si possano risolvere i problemi della Pozzi Ginori, noi pensiamo che il percorso ed il livello di investimento della Società a Gaeta deve essere corposo, e determinante per dare una svolta al sito, dal rilancio della professionalità dei dipendenti, ad investimenti mirati a recuperare la qualità del lavoro.

La USB indice lo stato di agitazione, invita tutti i lavoratori al blocco del lavoro straordinario, comunicheremo forme di lotta più incisive e iniziative atte a riaprire un tavolo con tutte le parti Sindacati, RSU, per quanto ci riguarda le istanze dei lavoratori sono le nostre istanze”.