PRONTO IL RICORSO AL TAR PER I 29 TIFOSI DEL FORMIA COLPITI DA DASPO

*L'avvocato Gianluca De Meo*

Anche il presidente del Formia Calcio Aldo Zangrillo, alcuni dirigenti e il conducente dell’autobus della squadra (!), sarebbero stati identificati dalle forze dell’ordine prima dell’inizio della gara del campionato di Eccellenza
regionale terminata 1-0 per i padroni di casa tra Lariano e Formia.

Ventinove i Daspo emessi nei confronti di sostenitori del Formia da parte del Questore di Roma Francesco Tagliente successivamente all’incontro per presunti scontri avvenuti all’ingresso dello stadio Abbafati dove, secondo il rapporto delle forze dell’ordine, i tifosi biancoazzurri provarono a entrare senza biglietto e spintonando una guardia giurata.


“Non è andata così”, sostiene invece l’avvocato Gianluca De Meo, difensore di venti dei ventinove puniti con il Daspo, il provvedimento che vieta per un anno l’ingresso negli stadi ai tifosi sanzionati. “Tutto quanto avvenuto mi lascia a dir poco perplesso – argomenta De Meo anticipando il ricorso al Tar per i propri assistiti -. Ventinove
divieti ad accedere a manifestazioni sportive non risultano essere stati mai emessi neanche nei più agguerriti ed infuocati derby campani. E nemmeno in uno degli ultimi derby Roma-Lazio interrotti per motivi di ordine pubblico”.

Prosegue: “Sono in attesa che vengano completate le procedute di notificazione da parte degli Agenti del Commissariato di Formia delegati dalla Questura di Roma – che presumibilmente dovrebbero concludersi nella giornata odierna (ieri per chi legge) – per poter dare inizio all’iter giurisdizionale dinanzi al Tar di Roma”.

Dalla sua l’avvocato De Meo ha un precedente importante. Già in passato, infatti, difese esponenti della tifoseria formiana successivamente alla partita Fondi-Formia nell’anno 2009 e in quel caso, a fronte di numerosi reati contestati l’Autorità Giudiziaria, riuscì ad annullare gli obblighi cui erano stati  sottoposti i supporters e, addirittura, archiviò le ipotesi di reato contestate dalla Procura della Repubblica di Latina.

“I miei assistiti – spiega – si sentono profondamente lesi da questo provvedimento, così come l’intera tifoseria si sente vessata dalle continue misure di prevenzione  che frequentemente e con cadenza ciclica colpiscono i propri membri”. Basti pensare che i tifosi del Formia, da qualche anno a questa parte, detengono il record, triste, di essere la tifoseria laziale più colpita da divieti ad accedere a manifestazioni sportive, nonostante il Lazio annoveri due tifoserie di squadre di serie A.

“Purtroppo – spiega De Meo – gli Ultras Formia pagano lo scotto di essersi guadagnati dagli anni 80′ l’etichetta, difficile da cancellare, di tifoseria violenta e facinorosa di cui ancora oggi pagano le conseguenze”.

Nell’ultimo episodio sanzionato alla base dei provvedimenti vi sarebbe l’ingresso dei sostenitori nello stadio di Lariano senza esser muniti di apposito titolo, per il quale la società Lariano richiedeva il prezzo 8 euro, rispetto a quello praticato in tutti i campi di eccellenza pari a 5 euro. Sembrerebbe invece che molti dei tifosi a cui è stato inflitto il provvedimento di Daspo, in realtà, il biglietto lo avevano eccome da cui, sottolinea il legale “Laddove l’esito del ricorso al Tar di Roma dovesse chiarire l’estraneità dei miei assistiti a quanto addebitatogli si valuterà l’ipotesi di una richiesta di risarcimento al Ministero dell’Interno per il danno dell’immagine e della reputazione subito dai miei assistiti”.

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