PONZA: SCOPERTO UN AUGUSTO TOGATO SULL’ISOLA

Sensazionale scoperta effettuata dalla dott. Marisa de’ Spagnolis, direttrice del Museo Nazionale Archeologico di Sperlonga. La vicesovrintendente regionale ai Beni archeologici del Lazio ha rinvenuto una statua di “Augusto togato” a Ponza. Si tratta di un busto acefalo che sull’isola chiamano la statua del “Mamozio” e che si trova all’angolo di una stradina di Giancos.

Piuttosto singolare la dinamica della preziosa scoperta. Invitata a presentare, sabato 19 novembre, a Gaeta, presso la Pinacoteca comunale, l’opera “Pontio l’isola di Pilato: dal mito alla realtà” di Vincenzo Bonifacio, la dott.ssa de’ Spagnolis, nel prendere visione dell’opera da recensire pubblicamente ha sorprendentemente rinvenuto, tra le foto pubblicate nel libro, nello specifico a pagina 124 dello stesso, quella della statua del “Mamozio”. La sua didascalia recita: “La statua del “Mamozio” è un busto acefalo con numerosi fori prodotti dai litodomi durante la lunga permanenza in mare; collocata subito dopo la costruzione del porto nel piazzale antistante il padiglione militare, dopo numerose vicissitudini ha trovato una sistemazione definitiva nell’angolo di una stradina di Giancos”.


Fin qui le prime notizie. L’ufficializzazione della scoperta avverrà nel pomeriggio di sabato 19, presso la Pinacoteca comunale di Gaeta, quando la dott.ssa de’ Spagnolis aggiungerà altri particolari tecnici sulla preziosa opera scultorea che per lei rappresenta inequivocabilmente l’imperatore romano che ricorda l’Augusto togato di via Labicana. Sicuramente l’eco della sensazionale scoperta raggiungerà i massimi responsabili dell’Archeologia e degli studiosi e, soprattutto, porrà dei problemi sulla sistemazione futura e definitiva della statua che, a Ponza, era stata accantonata in un angolo di via Giancos, come se desse fastidio il trovarsela tra i piedi al centro dell’isola. E pensare che, se la preparazione di qualche responsabile tecnico competente o di qualche studioso ne avesse recepito subito l’originalità, ci sarebbe stata – come per i Bronzi di Riace – la corsa per accaparrarsela.

Certamente adesso è prematuro azzardare ipotesi certe sulla futura destinazione dell’Augusto togato acefalo, alias “Mamozio” per i Ponzesi. Di certo è che l’intuito e l’occhio clinico della direttrice del museo di Sperlonga, non nuova a scoperte di così grande spessore, aprono un capitolo nuovo sulla repertazione archeologica dell’isola. Grande la soddisfazione, tra l’altro, dell’autore del libro che ha favorito la scoperta, Vincenzo Bonifacio, medico odontoiatra, con la passione dell’archeologia, ponzese, trapiantato professionalmente a Latina. Ma, nel pomeriggio di sabato se ne saprà sicuramente di più. Di certo la platea dei partecipanti alla presentazione del lavoro edito dalla Vianello libri di Treviso e prefato dalla dott.ssa Annalisa Zarattini, sovrintendente regionale dei Beni archeologici del Lazio, ne risentirà per il numero di presenti. Sicuramente in crescita.

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