CRISI DELLA PESCA, RAIMONDI: “COINVOLGERE I COMUNI DEL COMPARTIMENTO”

Il sindaco Raimondi ha partecipato questa mattina ad un incontro in Capitaneria di Porto per discutere della situazione di difficoltà economica in cui versa il settore della pesca duramente colpito dall’ultimo sequestro di 300 kg di pescato perché sottomisura secondo la normativa comunitaria del 2006.

La Capitaneria ha spiegato che loro devono far rispettare le regole imposte dalla direttiva europea sulla pesca che contiene misure penalizzanti per l’Italia perché nel Mediterraneo vive e si riproduce una fauna marina molto diversa rispetto ai mari del Nord Europa.


“Il problema è nell’incapacità che ha avuto il Governo Italiano nel farsi rispettare e rappresentare i legittimi interessi di questa parte della nostra economia, ossia della pesca, in Europa – dice il sindaco Raimondi -. Da parte dell’Amministrazione comunale c’è tutto il sostegno e la vicinanza ai pescatori che devono sostenere tante spese e spesso sono costretti, per far quadrare i conti, a risparmiare sulla manutenzione delle barche con tutti i pericoli che ne conseguono. Pur essendo dei semplici amministratori appoggeremo la proposta dei pescatori di presentare ai competenti organi Comunitari un piano di gestione. Si tratta di un’idea concreta che riguarda la tipologia di pesca del nostro mare con l’obiettivo di ottenere una deroga della normativa europea come già avvenuto con successo in Toscana e in Veneto. Per questo il sottoscritto, con la collaborazione del Comandante Tomas, inviterà in questi giorni tutti i Sindaci del compartimento marittimo di Gaeta (Formia, Itri, Fondi, Sperlonga, Terracina, San Felice Circeo, Ponza, Ventotene e Minturno) per sottoscrivere un documento congiunto per sostenere il piano di gestione e dare un segno tangibile di vicinanza a questo settore importante dell’economia locale”.

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