Autocertificazione: cos’è e quando può essere usata?

Uno strumento che nasce come agevolazione per i cittadini che in determinati momenti non possono riuscire a compiere determinate azioni. Con una autocertificazione è possibile presentare documentazione sostitutiva ,al posto di quella solitamente richiesta, che abbia comunque la medesima funzione.

In pratica con una autocertificazione è possibile sostituire i requisiti personali con dichiarazioni sottoscritte e firmate dall’interessato. E sono tanti gli ambiti nei quali oggi è possibile agire tramite autocertificazione. Da qualche anno d’altra parte, la stessa Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di accettare le autocertificazioni in sostituzione di documenti tradizionali: si mantiene solo una riserva sulla possibilità di controllo e verifica in caso di sussistenza di ragionevoli dubbi circa la veridicità del contenuto presentato.


Tutto quello che l’utente deve fare è scaricare dalla rete un modulo di autocertificazione per andare poi a compilarlo in ogni suo campo. Quali sono i documenti per i quali si può ricorrere alla autocertificazione? Molteplici, si pensi al certificato di nascita, a quello relativo allo stato di famiglia, al certificato attestante il titolo di studio qualunque esso sia. Oltre che dalla Pubblica Amministrazione, le autocertificazioni sono spesso e volentieri accettate anche dalle aziende che rilasciano servizi pubblici, come luce, acqua, gas, telefonia fissa o mobile.

In sostanza con le autocertificazioni lo Stato va a caricare il cittadino di una buona dose di responsabilità in quanto si affida interamente a lui per venire a conoscenza di determinate informazioni; e si fida di quello che il cittadino stesso afferma con sottoscrizione di aver dichiarato il vero.

Un meccanismo interessante mediante il quale il cittadino stesso si sostituisce alla Amministrazione competente andando a dichiarare, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso di determinati requisiti. La Amministrazione può poi, in ogni momento, andare a controllare la veridicità delle informazioni rilasciate partendo dal presupposto che rilasciare notizie non corrispondenti al vero costituisce un reato.

Una dichiarazione sostitutiva che ha il medesimo valore amministrativo e legale del documento rilasciato dalla Amministrazione ufficiale. L’elemento fondamentale alla base di tutto è che il cittadino dica il vero, onde evitare di perdere i benefici richiesti nella autocertificazione stessa e di incorrere in sanzioni.