Fondi, botte da orbi per il Corso: la polizia indaga, i testimoni latitano

Indagini ancora in corso per risalire alle effettive responsabilità della maxi-rissa improvvisamente scoppiata a Fondi giovedì sera. Sei, le persone direttamente coinvolte a vario titolo ed identificate al termine della prima tranche di accertamenti avviati dagli agenti del Commissariato locale. Tre di nazionalità italiana – due fratelli campani residenti da tempo in città e un fondano – ed altrettante nate in India.

Uomini, ma soprattutto ragazzi. Gli unici contendenti rimasti in qualche modo sul campo di battaglia improvvisato a metà settimana in pieno centro storico, quattro dei quali malandati e ricorsi alle cure prima dei sanitari accorsi sul posto, poi degli ospedali di Fondi e Terracina. Tra loro, un ragazzo invalido ed un padre indiano col figlio, fortunatamente dimessi con prognosi di pochi giorni. Sparita nel nulla, la maggior parte dei protagonisti dello scontro. Una colluttazione che al culmine avrebbe coinvolto in vario modo almeno tra le 15 e le 20 persone, per buona parte poi allontanatesi dal luogo dei fatti prima dell’arrivo di polizia, carabinieri e sanitari, che ha evitato conseguenze più pesanti.


Massimo Mazio
Massimo Mazio

Fino a prima, e per diversi minuti, era andata in scena una fitta e rumorosa sequenza di calci e pugni, con tanto di inseguimento. Due gruppi distinti. Da una parte italiani, dall’altra indiani. Uno scontro interrazziale registratosi intorno alle 21 lungo l’ultimo tratto di corso Appio Claudio, davanti o comunque nelle immediate vicinanze di numerosi passanti, esercenti e residenti. Peccato che allo stato attuale le testimonianze oculari effettive scarseggino. In pochi, tra i casuali spettatori dell’accaduto, a fornire dettagli utili alle indagini della polizia. Molti di più – dagli uffici di largo Evangelista ne sono sicuri – quelli che per un motivo o per un altro hanno preferito “non vedere”: sono invitati dagli stessi vertici del Commissariato a fare un passo avanti, anche informalmente.

E le testimonianze dei sei identificati? Nebulose e tra loro contrastanti. Tutti continuano a riferire versioni e responsabilità opposte. Per una scintilla che secondo gli investigatori è stata innescata da futili motivi, forse uno sguardo o un sorriso di troppo. Portando subito dopo ad insanguinare a forza di botte i basoli del principale corso cittadino, comunque negli ultimi tempi oggetto di controlli rafforzati da parte delle divise locali, tanto da guadagnarsi .