“Nasce a Formia il Centro di Ascolto del Disagio”

“Nasce a Formia il Centro di Ascolto del Disagio (CAD), il cui coordinatore cittadino è Giustino Bruno, già decorato dalla Croce Rossa Italiana nel 2009 per soccorsi ai terremotati dell’Aquila. Il Presidente Nazionale è il Dott. Ing. Gerardo Rosa Salsano che una decina di anni fa ha fondato il Cad”. Così, una nota stampa inviata per conto del Centro da un giornalista abruzzese.

“Il Cad di Formia ha recentemente firmato un protocollo d’intesa per progetti di inclusione sociale con ‘Antea Onlus’. La Presidentessa di ‘Antea Onlus’ è la signora Ivana Sellari e la Vice Presidentessa è l’Avv. Erika Poccia”, continua la nota.


“I centri Cad nascono spontaneamente in ogni parte d’Italia, e stanno oltrepassando i confini nazionali, come libere associazioni di cittadini desiderosi di contribuire con la propria azione e il proprio impegno allo sviluppo sociale del Paese.

Ogni centro è costituito inizialmente dal portavoce per poi ampliare le iscrizioni senza limiti, fra i cittadini, siano essi aderenti o non aderenti ai partiti politici.

Gli uomini del Cad, infatti, sono unicamente ispirati da sentimenti di solidarietà sociale e desiderosi di mettere a disposizione della collettività la loro abnegazione e le loro competenze professionali al fine di prevenire e/o superare condizioni di disagio sia esso di natura culturale, politica, religiosa, sociale od economica. L’obiettivo è quello di colmare quel gap, fonte di disagio, tra ciò che si ha e ciò che si vorrebbe avere, tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere e tra ciò che si fa e ciò che si vorrebbe fare”.

A tal proposito, ha dichiarato nella stessa nota il coordinatore del Cad di Formia, Giustino Bruno (peraltro già coordinatore del Cad di Pescara, che sarebbe stato aperto proprio di recente): “Il disagio sociale dal punto di vista psicologico, consiste in varie forme di inadeguatezza dell’individuo rispetto al sistema sociale in cui vive, che lo portano ad uno stato di sofferenza o all’assenza di benessere.
Ritengo la premessa necessaria per avvicinarmi come presidente CAD Formia al disagio multiforme che attanaglia la città e la società intera, ma oltre alle affermazioni di principio è necessario calarsi nelle istituzioni generatrici dei disagi per individuare possibili strategie e soluzioni.

Il disagio, così largamente diffuso in tutte le fasce della popolazione diventa più evidente nelle fasce deboli, assumendo le forme della devianza, della ribellione, del conformismo, dell’appiattimento, del qualunquismo: esso nasce in un contesto sociale incapace di proporre delle soluzioni, norme, valori sociali condivisi e riconosciuti.

Formia, come altre realtà italiane, vive il disagio lavorativo, testimoniato da un tasso elevato di disoccupazione, che può sfociare spesso nella ricerca di proventi illeciti e in attività criminose; vive il disagio socio – relazionale che caratterizza le famiglie in disgregazione, sconvolte da una povertà non solo socio – economica, ma anche di valori che sfocia spesso in una sempre più crescente violenza individuale e collettiva.

Le istituzioni, appaiono sempre più impotenti ad arginare da sole il disagio, perdendosi dietro a farraginosi problemi burocratici, con interventi che spesso appaiono stentati, episodici e/o tardivi.

Pertanto, l’istituendo Cad di Formia, si pone come fine di lavorare in sintonia non solo con gli enti pubblici (Regione, Provincia, Comune), ma anche con le associazioni che vorranno collaborare alla creazione di un nuovo concetto di crescita alla base di un modello di sviluppo che metta al centro della vita le persone e la comunità, come fondamento della nostra società, per garantire sufficientemente tutti coloro che vivono una condizione di disagio, cercando di costruire un progetto di vita dignitoso”.

A tal fine, per presentarsi ufficialmente alla città e al territorio provinciale, fanno sapere i referenti, “a breve il Cad Formia, promuoverà una campagna di sensibilizzazione sociale con una serie di incontri che affronteranno varie forme di disagio, ma che nasce per indurre nella città la voglia di partecipazione e di coinvolgimento, stimolando nel contempo momenti di autentica riflessione e confronto”.

Per maggiori informazioni, dicono “si può contattare la segreteria organizzativa del Centro Ascolto del Disagio al tel.: 320 159 0359”.