Cure negate a un paziente, il processo finisce in prescrizione

L'Ospedale "San Giovanni Di Dio" di Fondi

Tutto prescritto e condanna annullata. Si è concluso così, in Cassazione, il processo al dott. Gerardo Calcagni, 71 anni, di Fondi, accusato di omissione di atti d’ufficio.

Il medico, il 29 agosto 2009, mentre era in servizio al pronto soccorso dell’ospedale fondano, si sarebbe rifiutato di assistere un paziente, Attilio Viscione, che si era aggravato al termine di una Tac e si trovava in gravi condizioni.


Una condotta costata all’imputato una condanna a sei mesi di reclusione, con sospensione della pena, da parte del Tribunale di Latina, confermata dalla Corte d’Appello di Roma.

Per i giudici, come sostenuto dalla pubblica accusa, aveva “indebitamente rifiutato di prestare le cure” al paziente, “mettendone in pericolo la vita”.

Il medico si è giustificato dicendo che Viscione, condotto a Fondi per la Tac dall’ospedale di Terracina, era già assistito dal personale del 118, che lui si stava occupando di altri pazienti e che aveva seguito le linee guida sull’organizzazione del pronto soccorso impartite dalla Regione Lazio.

Senza entrare nel merito, essendo il caso ormai coperto da prescrizione, la Cassazione ha però annullato la sentenza.