Fondi, il calcio locale appeso a un filo: l’addio di Pezone più vicino

In foto il presidente Pezone e il direttore generale Morrone

(In foto il presidente Pezone e il direttore generale Morrone)

Bisogna dire una grande, profonda e triste verità: a Fondi, di quello che è rimasto della vecchia compagine calcistica non importa più nulla, o quasi, a nessuno. Sarà stata colpa dell’Unicusano prima, di Pezone poi che addirittura ha cambiato la sede logistica ad Ardea, o di altri dirigenti o sponsor economici e politici; questo è difficile dirlo, ma quel che è certo è che se Antonio Pezone va via da Fondi, crolla un sogno, quello che i colori rossoblù riuscissero a rimanere agganciati ai professionisti e poi magari un giorno provare la scalata alla serie B.


Il sogno, interrotto con la sconfitta dei play out e il ritorno nel purgatorio dei dilettanti non ha che peggiorato i problemi. La serie D, a quanto pare non è terreno fertile per le mire imprenditoriali di Pezone, che ha anche capito che Fondi non fa al caso suo, come lui probabilmente non fa al caso del futuro sportivo della città. C’era attesa per questo presunto incontro annunciato, dichiarato, trascritto su pagine di giornali, ma in realtà mai avvenuto tra il presidente della società e i vertici dell’amministrazione comunale. Già si sapeva che questo passaggio con ogni probabilità avrebbe segnato un punto di non ritorno, ma questo confine, in realtà, era già stato superato con le tante dichiarazioni delle ultime settimane nelle quali il numero uno della compagine sportiva aveva spiegato di voler lasciare tutto tranne le giovanili.

Stando a indiscrezioni, Pezone ha fatto di tutto per cedere il titolo non riuscendoci, anche per via di problemi economici frutto di operazioni della gestione precedente. Ma di questo nell’incontro a Fondi dei giorni scorsi non s’è parlato. Si è parlato della volontà del patron di lasciare la squadra e dunque il titolo, che virtualmente adesso sarebbe nelle mani del Comune. In realtà se qualcuno si facesse avanti ancora ci sarebbe qualche chance di iscriversi alla D, altrimenti si dovrebbe provare a partire da più dietro, magari da un’Eccellenza, più facilmente da una Promozione o da una Terza Categoria. E fallita l’idea – probabilmente irrealizzabile, ma quanto meno accattivante – dell’azionariato popolare, non vedendosi all’orizzonte imprenditori forestieri che portino i capitali necessari per riempire le casse e guardare in avanti a serie più ambite, rimane solo la carta locale. Una carta, però, che già implica l’impossibilità di trovare la giusta disponibilità economica per garantire una consequenzialità in una categoria come la serie D. Dunque la strada più ovvia che si staglia all’orizzonte è la ripartenza, da una serie inferiore, con investimenti locali. Se ciò accadrà sotto il nome storico dell’FC Fondi o di qualche altro acronimo, che riporti il nome della città e i propri ragazzi al centro del progetto è difficile dirlo. Quello che invece appare sempre più ovvio, è che la storia d’amore mai davvero sbocciata tra Pezone e Fondi sia definitivamente conclusa e con essa l’esperienza delle proprietà forestiere.