Fondi “nera” – La Destra Sociale (in Fdi) a gamba tesa: «Far West africana»

Un momento della protesta di ottobre in via Zara

(Una protesta di fine 2016, nel momento di massima presenza di richiedenti asilo)

Una città “selvaggia”. Vista alla stregua di una «giungla abitata da bestie di ogni specie». E allo stesso tempo come «una sorta di Far West africana, dove l’inciviltà regna sovrana». Peggio: un luogo dove «è possibile e probabile il rischio di stupro». E tutto per colpa degli stranieri incivili. Bene farebbe il sindaco di Fondi a vestire i panni di sceriffo – pur senza stellina, cinturone e colt – e a riportarli al Prefetto. Pensieri e parole della Destra sociale, da qualche tempo risorta sotto forma di associazione ed inglobata in Fratelli d’Italia. E autrice per bocca del coordinatore locale, Alberto Di Fazio, di un intervento fragoroso. Una disamina a tinte nere che in questi giorni sta facendo parecchio discutere, tanto nelle piazze virtuali quanto in quelle reali: da una parte c’è chi accusa Di Fazio e i suoi di rigurgiti razzisti gratuiti e quindi di un allarme ingiustificato; dall’altra, c’è chi ritiene la loro denuncia figlia di un problema reale, da allarme rosso per davvero. Di certo non le hanno mandate a dire. Bastonate – metaforiche, ci mancherebbe – per tutti. Facendo di tutta l’erba un fascio, legnate a raffica per «indiani e clandestini africani», ma pure per sindaco, cooperative che si occupano dei migranti e Prefetto. 


«FAR WEST » – I sodali di Fdi sono partiti dal denunciare un fenomeno già ampiamente noto, quello dei vestiti a ruba nei raccoglitori comunali sparsi per la città, spesso e volentieri razziati da stranieri, per poi deflagrare. «La Destra Sociale di Fondi – ha dichiarato Di Fazio – sta attuando un costante controllo sul territorio, documentando il continuo saccheggio dei raccoglitori dei panni per persone bisognose, ma non solo, e raccogliendo le denunce di centinaia di cittadini che segnalano, oramai, la presenza di ‘ospiti temporanei’ che, pian piano, stanno diventando permanenti e che dimostrano di non avere alcuna intenzione di guadagnarsi la fiducia dei cittadini fondani, commettendo ogni tipo di reato e trasformando, di fatto, la città di Fondi in una sorta di Far West africana dove l’inciviltà regna sovrana». Di più: «Già negli ultimi tempi abbiamo avuto fermi per spaccio, aggressioni, molestie a ragazzine, accattonaggio e furti, e tutto ciò che l’amministrazione comunale ha saputo fare e dire è che ‘li manda il Prefetto’», hanno sostenuto ancora dall’associazione d’area. Dando però adito a qualche incomprensione di troppo: di recente fermi per «molestie a ragazzine» o accattonaggio non ci sono stati. Per i diretti interessati, ad ogni modo, non cambia la sostanza. E non soltanto per la questione dei richiedenti asilo.

Alberto Di Fazio

«GIUNGLA» – «Nel caso delle altre rappresentative straniere, il sindaco è quantomeno responsabile dell’invasione territoriale di migliaia di soggetti che sono risaputamente culturalmente incompatibili, spesso e volentieri fieri del loro modo di essere e per nulla intenzionati a cambiarlo». Offerta la disamina sociologica, un invito rivolto al primo cittadino Salvatore De Meo: «Provi a farsi un giro a via Roma per capire, oppure nei pressi dello scalo ferroviario, o, per non farlo sudare troppo, nel centro storico e si renderà conto di ciò che l’amministrazione ha contribuito a creare». Il risultato? «Una stagione balneare in arrivo e la zona a mare che è diventata così insicura – sostiene il rappresentante della Destra Sociale – da scoraggiare le ragazze e donne fondane a recarvisi per qualche ora di sole, come un tempo era possibile fare senza che nessuno pensasse minimamente di importunarle, mentre allo stato attuale è possibile e probabile i rischio di stupro». Ed ancora: «Una città ormai fuori controllo, quella di Fondi, con l’arrivo quotidiano di nuovi immigrati che andranno ad aumentare il conto in banca delle locali cooperative che sui clandestini lucrano, mentre i problemi che causano ricadono sulle spalle dei fondani». Ecco quindi palesarsi la figura del sindaco-sceriffo tanto auspicata da Di Fazio: «Compisse un atto da vero primo cittadino, il cui compito è tutelare i fondani, bloccando i nuovi arrivi con la forza ed ordinando alla polizia municipale di riportare al Prefetto tutti questi clandestini e presunti profughi che sta scaricando sul territorio di Fondi, prima che lo facciano i cittadini furiosi, che, giorno dopo giorno, stanno vedendo ‘ju paes chiu bej d’ju munn’ morire per lasciare il posto ad una giungla abitata da bestie di ogni specie». Ipse dixit.

I NUMERI DEGLI STRANIERI – Pensieri, parole e veleni che arrivano nel periodo in cui in città il numero di richiedenti asilo è andato a scemare rispetto agli oltre 500 dell’emergenza di circa un anno e mezzo addietro, che aveva portato anche la commissione consiliare Servizi sociali a chiedere alla Prefettura di stopparne l’afflusso nella Piana. Ad oggi sul territorio di Fondi, nel 2017 con una popolazione residente ufficiale che sfiorava le 40mila persone, risultano 307 migranti ospiti dalla cooperativa “La Ginestra” nell’ambito degli Sprar, 13 della cooperativa “Azalea” e 30 della cooperativa “Karibu” in ambito Cas. Con questi ultimi che a giorni saluteranno: i vertici della coop hanno deciso di chiudere il presidio locale, comunque in grado di accogliere poche decine di soggetti per volta; i migranti finora ospitati saranno trasferiti nel nord della Provincia. Ben altra cosa i numeri degli stranieri in generale, almeno quelli regolari: al primo gennaio 2017 stando ai dati Istat poco più di 3600 in totale, approssimativamente il 9,1% dei residenti, quasi 1700 dei quali ad ogni modo provenienti da Paesi europei. Tra i restanti, a farla “da padroni” gli asiatici, sulla carta tra le 1500 e le 1600 unità, con tutta probabilità molti di più, complici le centinaia di braccianti agricoli indiani e pakistani impegnati nei campi della zona.

Il sindaco De Meo

LE PAROLE DEL SINDACO – Chiamato direttamente in causa sulla questione migranti, il sindaco ha rispedito ancora una volta le accuse al mittente: «Una politica di freno fatta di sollecitazioni istituzionali continue e intelligenti», ha detto De Meo rispetto quanto fatto finora dalla propria amministrazione. «Il numero dei richiedenti asilo è sceso fortemente, anche grazie alle ripetute sollecitazioni rivolte dal Comune alla Prefettura per ridimensionare le presenze in ragione di un dato: Fondi è una città che per vari motivi ha una forte presenza di stranieri stanziali, e dove le condizioni di accoglienza e integrazione diventano sempre più difficili. Tant’è vero che, ridotti i numeri dei richiedenti asilo, si sta registrando che le politiche di integrazione risultano favorite. E spero che tali numeri si riducano in maniera ulteriore».

ELETTRICITÁ – Eppure di fermento sul tema ce n’è in abbondanza, politico in primis. Se dalla Destra Sociale per adesso riverberano le proprie convinzioni dai banchetti in strada o per via social, dalla sezione di Casapound a metà maggio hanno annunciato una manifestazione nel parcheggio di un noto discount del centro, ritrovatosi sfondo di spaccio ed altri episodi di degrado addebitati a stranieri, in particolare a richiedenti asilo o ex richiedenti.