Lungomare fatto a pezzi dalla mareggiata e… dall’immobilismo

Non è semplice scrivere un altro articolo sull’erosione perché sull’argomento ne sono stati redatti davvero molti soprattutto negli ultimi anni. Non si tratta di un evergreen ma più semplicemente di un problema per cui non sono stati messi in campo interventi utili a limitare i danni. E quindi ciò che è possibile fare è solo documentare come i danni, anno dopo anno siano maggiori. In alcuni casi, spaventosi. Come sta accadendo da giorni a Sabaudia dove le onde hanno divorato la duna fino a sezionarla creando un dislivello che in alcuni punti supera i tre metri. Un muro di sabbia che però è tutt’altro che una barriera anzi è il segno evidente di un delicato ecosistema, quello dunale, che cerca di resistere ma la battaglia è molto difficile. Le elezioni sono passate e chissà, se l’attenzione sul litorale rimarrà alta.

I danni maggiori sono stati riscontrati all’altezza del Maracanà, per un tratto molto amplio ma anche in prossimità del canale Caterattino e nella zona tra gli hotel. La spiaggia divorata e nei punti in cui invece l’arenile è stato risparmiato si sono accumulate montagne di rifiuti di ogni tipo compresi gli ingombranti ed ovviamente un mare di plastica. E mentre ancora tiene banco la polemica sui costi della pulizia della spiaggia che finiranno direttamente sulle tasse dei residenti, interventi celeri per il litorale non arrivano. Quando bisognerà aspettare? Comunque nella giornata di ieri sono stati effettuati una serie di sopralluoghi dei Carabinieri Forestali che hanno documentato i danni provocati dalla mareggiata.