Continua la marcia delle titolazioni: è la volta del parco per la Guerrini. E c’è anche una gaffe nel cartello…

“Una intitolazione (più che dovuta) ad una donna di grande talento scomparsa prematuramente il 2 agosto 1991, che ha fatto la storia del giornalismo locale di inchiesta a partire dalle prime radio libere anni 70″. Così commentava Marina Aramini, consigliera comunale di Latina Bene Comune che si è distinta in questi due anni come “gran cerimoniera” di questa sequela di intitolazioni sulle quali Lbc punta forte per cambiare in maniera simbolica ma anche fattiva la città.

La stessa Aramini, nel commentare la titolazione del parco “Oasi Verde” del quartiere Q4 sottolinea questo evento come rilevante quando afferma: “Questa iniziativa è un’ altra tappa del percorso culturale che l’ attuale amministrazione ha fortemente voluto per rendere il giusto omaggio alla Storia e a chi ha dedicato la propria vita alla comprensione dei problemi della realtà anche locale al fine di trovare possibili soluzioni: vedi le inchieste di Susetta sulla centrale nucleare e sulla discarica di B.go Montello”.


Una sequenza di cerimonie, quella messa in fila dalla giunta Lbc che non smette di causare polemiche. In molti pensano infatti che questo percorso di titolazioni sia per lo più inutile a confronto con i grandi problemi della città. La Aramini risponde così agli scettici: “Per coloro che sono convinti della inutilità delle intitolazioni o della necessità di posporre la Storia alla risoluzione dei tantissimi problemi che attanagliano la nostra città dico che la giovane Latina ha bisogno anche di costruire una comunità e riflettere sulla sua storia attraverso le persone che hanno contribuito a costruirla, e ciò mi sembra importante.

Niente inutili fanfare ma riflessioni profonde e niente a che vedere con le vecchie delibere di Consiglio Comunale come quella n. 5 del 27/02/2008 che ha sfornato 155 assegnazioni. Al centro delle nostre proposte c’è comunque sempre la persona, la sua peculiarità, ma anche, come in questo caso, l’ approfondimento dell’apporto dato allo sviluppo culturale della comunità”. Insomma, cambiamento e polemica “alla faccia del passato”. La titolazione comunque è avvenuta questa mattina e il suo valore simbolico è elevato. Proprio per questo, visto che si parla di simboli, si poteva pure evitare una gaffe che forse non tutti avranno notato. Allo scoprirsi del telo, oltre il nome di Susetta Guerrini e le indicazioni per il parco ecco che in un cartello sottostante, a caratteri altrettanto grandi a quelli della giornalista, spunta un pleonastico quanto puntiglioso cartello su cui campeggia la scritta: “deiezioni cani”. Quando si fanno i gesti simbolici, un minimo di attenzione e di buon gusto in più male non farebbe.

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