La maglia della Volley Terracina come una seconda pelle, per Rosa D’Angelo

Oggi facciamo la conoscenza più da vicino di uno di quegli elementi che da sempre vestono la maglia biancoceleste della Volley Terracina, una seconda pelle per lei, la regista della formazione, quella attraverso la quale passano e si tessono tutte le trame di gioco della squadra, che detta ritmi e tempi degli schemi, che da fantasia con le sue mani agli attacchi delle sue compagne, parliamo oggi con Rosa D’Angelo, palleggiatrice il suo ruolo.

Nata nel 2000, una delle ragazze della formazione di mister Pesce autoctona, una di quelle che giocare per i colori della propria città è sempre e comunque un motivo di orgoglio e appartenenza, qualcosa per la quale se ne va sempre fieri.


Ciao Rosa, raccontaci un po’ dei tuoi trascorsi nel mondo del volley.

Sono nata nella Volley Terracina, il mio esordio sul campo è stato con la Under 12 per poi continuare tutta la trafila delle giovanili, fino ad arrivare in prima squadra negli ultimi due anni. Il mio mondo è la Volley Terracina, come hai detto te è la mia seconda pelle, questi colori oramai li ho impressi dentro, giocare poi nella squadra della città in cui si è nati, dove vivo, per me è speciale.

L’anno scorso è stato un anno per te molto tribolato a causa del grave infortunio che hai subito.

Esattamente, ho avuto problemi ai legamenti del ginocchio che mi hanno fatto saltare l’intera stagione ed è stata davvero dura restare fuori a veder giocare le mie compagne e non poter fare nulla.

Ora le cose però sono decisamente migliorate e hai iniziato il campionato regolarmente. Che campionato state disputando?

Si ora va decisamente meglio, ogni tanto un po’ di affaticamento ma ci sta, mi sento davvero parte integrante della squadra. Stiamo facendo un bel campionato, partite a fari spenti, siamo attaccate alle prime posizioni e contiamo di rimanerci per giocare un bel playoff, che come si sa è un campionato a parte. Quest’anno mi piace moltissimo il gruppo, siamo molto unite, senza dualismi o prime donne, molto umili e andiamo avanti alla giornata senza fare voli pindarici.

Stare nella stessa società da molto tempo significa anche conoscere tutto dell’ambiente e stare bene soprattutto con le persone che hanno una certa responsabilità e ruolo.

E’ proprio così, io sin da subito mi sono trovata a mio agio, poi ovvio che con il passare degli anni ci si sente a casa propria e ci si muove con una certa facilità, con tutte le persone che compongono la società ho sempre avuto un buonissimo rapporto, soprattutto lo scorso anno, nei lunghi mesi fuori per infortunio, mi sono state molto vicine e carine nei miei confronti.

Vuoi parlarci del tuo rapporto con l’allenatore generalmente tra un coach e il palleggiatore si instaura un feeling particolare, considerato che hai anche la fortuna che il tuo è stato lui stesso un palleggiatore.

Il mio rapporto con Carmine (Pesce, ndr) è bello, vivo pienamente ogni sua sfaccettatura, lo considero un grande allenatore, anche perché sono i risultati ottenuti che parlano per lui. Ti fa lavorare molto, ogni tanto alza un po’ la voce a ragione, in alcuni momenti ti fa anche innervosire, ma sai che ogni sua parola è un suggerimento prezioso e ti da indicazioni di cui farne tesoro, perché ti aiuta a crescere molto e il suo lavoro alla lunga paga sempre.

Ci parli un po’ di Rosa al di fuori del campo?

Sono una ragazza semplicissima che ama le cose semplici, mi piace uscire con le amiche, leggere, andare al cinema e stare in buona compagnia.

Il girone di ritorno è iniziato nel migliore dei modi, ma non avete ancora espresso con continuità tutto il vostro potenziale.

Hai ragione, purtroppo abbiamo perso qualche punticino per strada conformazioni poi che erano agevolmente alla nostra portata. Ma questo fa parte di un normale processo di crescita, a volte abbiamo dei piccoli passaggio a vuoto che poi ci costringono a delle rimonte a volte dispendiose. Ultimamente stiamo giocando bene e con determinazione, con la Virtus Roma siamo state quasi perfette ma non dobbiamo cullarci su queste prestazioni, pensare subito alla successiva e provare a fare bene.

Un ultimo pensiero rivolto ai tifosi, che domenica scorsa hanno riempito ancor di più il palazzetto. Cosa vorresti dire loro?

Il tifoso terracinese è un po’ particolare, è di palato fino ma decisamente attaccato alle squadre della propria città, vive il campanilismo nella forma più genuina. Ho vissuto dalle giovanili il clima che si respirava quando la società era in serie B, nella quale era difficile trovare un posto libero sulle tribune. Sta a noi fare in modo che il pubblico visto domenica scorsa diventi ancora più numeroso, perché ti da una carica incredibile. Li aspettiamo.