Rida Ambiente: “Felici di non aver creato problemi a Roma, ma i conti non tornano”

Rida Ambiente

“Siamo felici di non aver creato alcun problema a Roma Capitale, e d’altronde non era il nostro intento, ma l’assessore all’ambiente Montanari ci dovrebbe spiegare alcune cose, perché qui i conti non tornano”. Sono queste le prime parole pronunciate dal patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi dopo pochi giorni dalla decisione di non ricevere più nell’impianto di Aprilia i rifiuti provenienti da Roma.

“Siamo rimasti volutamente in silenzio, per capire cosa sarebbe accaduto, ora vogliamo porre delle domande – spiega Altissimi-. Noi non abbiamo deciso di chiudere le porte ai rifiuti capitolini per capriccio. Semplicemente siamo abituati a operare nella legge e non a qualsiasi condizione. Se la Regione Lazio non ci indica dove poter conferire quel poco di rifiuto che il nostro processo all’avanguardia produce noi siamo costretti a bloccare quei rifiuti. Certo ci risulta difficile capire come solo noi abbiamo di questi problemi, almeno che la soluzione non sia ancora una volta traghettare i rifiuti fuori regione. Di certo noi non accettiamo di lavorare con i tritovagliatori, sminuzzatori di rifiuti che espongono ancora una volta il Lazio a una infrazione dell’Unione Europea. Eppure sono proprio questi impianti sui quali pare puntare la Regione Lazio. D’altronde è l’ente guidato da Nicola Zingaretti  e dal Pd che li autorizza e che ha consigliato a Roma Capitale di usufruire anche di quello di Ostia. Certo non capiamo perché da una parte si spinga su questi impianti e dall’altra non se ne parli paventando la risoluzione di tutti i problemi. Anche perché, ci teniamo a ricordarlo, il tritovagliatore non tratta il rifiuto, lo sminuzza e poi getta tutto in discarica. Discariche che nel Lazio, però, mancano, almeno di non voler ampliare quelle esistenti in caso di fabbisogno come suggerito dalla delibera 199/2006 varata dalla stessa giunta Pd. Di certo basterebbe autorizzarne un altro, di tritovagliatore, magari a Pontinia Ambiente che ne ha fatto richiesta, per poter fare a meno di tutti gli impianti Tmb del Lazio. Un affare per che chi gestisce le discariche, forse però un problema in più da spiegare all’Unione europea”.


Dubbi  vengono espressi anche sulla gestione dell’impasse: “E’ sorprendente come di fronte alle crisi l’uomo si ingegni. Meno logico è il perché queste soluzioni vengano trovate solo in alcune circostanze. Il presidente Ama Lorenzo Bagnacani, in un incontro pubblico, ha dichiarato di aver individuato già dieci impianti in grado di ricevere i rifiuti che nono vengono più inviati a Rida Ambiente. Eppure non sono lontani i tempi in cui un semplice rallentamento della funzionalità degli impianti di Malagrotta, che lavora il 10% del rifiuto prodotto dalla Capitale, provocarono una vera e propria emergenza con Roma invasa dai rifiuti. I conti davvero non tornano. Di certo ci troviamo in una condizione sempre più paradossale, dove impianti all’avanguardia sono costretti a limitare al minimo la loro produzione a causa dello stallo istituzionale e con i cittadini costretti a pagare tasse sempre più alte a causa di rifiuti che viaggiano per centinaia di chilometri prima di essere lavorati.”