Il nome del bambino lo sceglie la mamma

“Giovanni Battista è il nonno materno. Riccardo Giuseppe quello paterno. La nonna si chiama Francesca Romana, Maria Antonietta una zia lontana.” Così intonava il Piccolo Coro Antoniano allo zecchino d’oro nel 2009. Questa canzoncina, descrive perfettamente la realtà di molti bambini che inconsapevolmente mantengono in vita una tradizione familiare, portando i nomi dell’intero albero genealogico sulla carta d’identità.

E se il nome da rinnovare del bambino, non fosse più quello dei nonni, bensì del padre? La moda ci ha provato. Lo scorso anno, nel 2016, molti neonati, avevano il nome di battesimo del loro papà, creando un’annata di Junior. Ma la tradizione, si sa…non muore mai. E difficilmente si abbandonano vecchie consuetudini così radicate come il rinnovo del nome.


Se l’uomo, durante i primi mesi della gestazione, rimane in disparte, lasciando alla futura mamme, il compito di scegliere passeggini e ghettine, a seguire la sua partecipazione diventa più prepotente e cerca di imporre il nome del nonno paterno per continuare la propria dinastia. Infatti, come apprende la notizia della sua paternità, desidera con forza, avere il primo figlio maschio per nominarlo erede, di non so quale regno, esultando alla vista del… “pisellino”.

Le disperate mamme, durante gli ultimi 4 mesi di gravidanza, sperano invano in una colossale svista del ginecologo. Inizia quindi, per la sfortunata, una pressione da parte del suocero, il marito, la cognata che falsamente la consola dicendo: “Peccato che tocchi prima a te, altrimenti avremmo rinnovato noi il nome” .

Tuttavia, qualora nel pancione si nascondesse, come primogenita, una principessa… Il marito sa bene che – nella maggior parte dei casi – la moglie non chiamerà mai la propria figlia come la suocera. Pena: il divorzio. Quindi, scaltramente, dice alla futura mamma: “Cara, il nome della bambina lo decidi tu, il maschio lo scelgo io”. E no signori, non funziona così. Soprattutto se a parlare è anche un esperto. Lo ha detto in diretta radio a RTL 102.5 lo psichiatra e scrittore Raffaele Morelli : “I nomi devono sceglierli sempre le mamme, mai papà. E guai a chiamare i figli con il nome dei nonni…”

I suoceri sono già un argomento off-limits di per sè. Poi aggiungiamo il carico di dover rinnovare a tutti i costi i loro nomi e sentirli ripetere 1000 volte al giorno, è una tortura per queste mamme in dolce attesa. Lasciamole in pace. Devono combattere con gli ormoni, la mancanza del prosciutto crudo nella paggior parte dei casi – maledetta toxoplasmosi-, i soliti consigli gratuiti di persone sconosciute e il vincolo del nome peggiora di certo il loro umore, già per natura instabile.

Maritini cari, in realtà tutto gira intorno a tre frasi da dire: “per favore” “ci terrei molto” e “se per te va bene”…evitando accuratamente l’imposizione.

In estrema ratio, se proprio non si vuole cedere, nel porre fine al rinnovo del nome del proprio casato, subentra un accordo tra le parti: battezzare il bambino con due nomi propri che “fa sempre tendenza”, attribuendo un tocco reale alla dinastia.

(Gentilmente concesso da Jessika Cretella)